Un colpo alla tempia del pusher| "Omicidio premeditato": a giudizio - Live Sicilia

Un colpo alla tempia del pusher| “Omicidio premeditato”: a giudizio

Pietro Seggio è finito sotto processo per il delitto di Francesco Manzella

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PALERMO – Pietro Seggio è stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Francesco Manzella. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Claudia Rosini. Il processo inizierà il prossimo 28 aprile davanti alla Corte di assise. Accolta la richiesta dei pubblici ministeri Giovanni Antoci e Giulia Beux.

Manzella fu assassinato nei pressi del carcere Pagliarelli. Vantava un credito nei confronti di Seggio. Lo riforniva di droga. (Leggi anche FACCIA A FACCIA FRA I PARENTI)

Seggio, gestore di una pizzeria a Borgo Molara, avrebbe raggiunto la vittima via Gaetano Costa, la stradina che sovrasta lo scorrimento veloce Palermo-Sciacca e qui avrebbe esploso l’unico colpo di pistola che ha ucciso Manzella, raggiunto alla tempia. Si deve difendere dall’accusa di omicidio premeditato. (leggi anche IL DOLORE E LA MESSINSCENA).

“Siamo convinti che nel corso del processo si possa dimostrare l’innocenza di Seggio”, spiega il legale della difesa, l’avvocato Giovanni Castronovo. Secondo Castronovo, la ricostruzione dell’accusa non regge a partire dal movente: “Il debito di 700 euro di cui si parla era stato fittiziamente creato ad arte dai due solamente per avere la possibilità di poter consentire alla vittima di rifornire indisturbato di cocaina l’indagato, stante le rimostranze di entrambi i nuclei familiari alla prosecuzione del suddetto rapporto”.


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Commenti

    In questa città, per rifare le scrisce pedonali cosa ci vuole ???????

    Nonostante ciò che dice il sindaco Orlando, Palermo non è una città sicura. Purtroppo in città circola troppa droga che in questi anni è aumentata in maniera esponenziale. Prima i luoghi dello spaccio erano limitati, per esempio un tempo si spacciava a Villa Sperlinga. Oggi tutta la città è diventata un luogo di spaccio. Il degrado morale di questa città in questi anni è stato evidente e preoccupante. I quartieri periferici sono diventati dei ghetti dove lo Stato è assente ma anche il centro e le zone residenziali non scherzano .Ma la cosa grave e che i nostri “amministratori” minimizzano il fenomeno. E come se vivessero in un altro mondo.

    In tutto ciò, però, la buona notizia c’è. Sia gli inquirenti che i giornalisti hanno saputo evitare la facile e talvolta abusata strada dell’addebito alla mafia. Questo è un modo intelligente per togliere proprio alla mafia quell’idea di dominanza che non ha più da tempo.

    che fogna di citta’

    Da capitale della mafia a capitale della droga?

    Io mi auguro che la Polizia e i Carabinieri facciano controlli a tappeto periodici e costanti alla ricerca di droga e armi da fuoco non solo nei quartieri dove vivevano le vittime di questi tre omicidi ma anche in altri quartieri degradati della periferia tipo a Brancaccio,alla Guadagna nel quartiere Oreto-Stazione,a Bonagia,a Romagnolo,a Sant’Erasmo a Settecannoli,al Cep a Borgo Nuovo,a Cruillas,Villaggio Santa Rosalia e anche nei quartieri degradati del centro tipo,Zisa,Danisinni,Capo,Ballarò,Kalsa,Papireto,Borgo Vecchio e soprattutto alla Vucciria,è venuto il momento che le Forze dell’ordine facciano molto di più per contrastare lo spaccio di droga e lo spaccio di armi da fuoco

    purtroppo il sentire comune del cittadino medio riguardo alla giustizia, fa acqua da tutte le parti, quando delinquenti incalliti tornano fuori dal carcere dopo pochi anni o addirittura dopo pochi mesi continuando a dettare legge e sottomettendo interi quartieri nel silenzio più assordante, cosa resta da fare….. cambiare paese o calare la testa.

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