Omicidio Santapaola-Sedici |Il pm chiede di sentire Mirabile - Live Sicilia

Omicidio Santapaola-Sedici |Il pm chiede di sentire Mirabile

E’ stata un’udienza tecnica quella che si è svolta oggi davanti alla Corte d’Assise di Catania per il processo sul duplice omicidio Santapaola-Sedici. Acquisiti nuovi elementi di prova e chiesta l’audizione del collaboratore Giuseppe Mirabile.

CATANIA- Potrebbe essere Giuseppe Mirabile, l’ultimo pezzo da novanta di Cosa Nostra etnea, a chiudere la lista dei testi nel processo sull’omicidio di Angelo Santapaola e del suo braccio destro Nicola Sedici, in cui sono imputati Vincenzo Aiello e Salvatore Di Bernardo. L’ex reggente del mandamento calatino, divenuto collaboratore di giustizia nel 2012, avrebbe reso delle dichiarazioni utili a definire la posizione di Vincenzo Santapaola e dei rapporti della famiglia catanese con i boss Sandro e Salvatore Lo Piccolo. Dissidi e rivalità tra capi mafia e “picciotti” che secondo l’accusa, rappresentata oggi in aula durante l’udienza dal pm Antonino Fanara, sarebbero stati i motivi dai cui scaturì il duplice omicidio risalente al 26 settembre 2007. Sull’audizione del collaboratore di giustizia ultima parola spetterà però alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Rosario Cuteri, che si è riservata sulla decisione.

Nel corso dell’udienza di oggi sono stati acquisiti nuovi elementi di prova tra cui due file audio relativi ad un colloquio tra Alfio e Giuseppe Mirabile nella clinica di Montecatone dove il primo era ricoverato nel giugno 2005. Erano previste per oggi l’audizione dei due imputati, il capomafia si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il titolare dell’autolavaggio di Palagonia, attraverso i suoi legali Salvatore e Nicolò Vincenti, ha chiesto il rinvio alle udienze successive in attesa che il perito nominato dal Tribunale analizzi una conversazione telefonica. Sull’intercettazione, risalente al giorno dell’omicidio, sono in corso delle verifiche per accertare l’identità degli interlocutori.

Il pubblico ministero Antonino Fanara ha depositato tra gli atti una lettera del collaboratore di giustizia Santo La Causa scritta nel 2004 e indirizzata al magistrato di sorveglianza del penitenziario di Reggio Emilia. Nella missiva l’ex reggente di Cosa Nostra manifestava la volontà a rilasciare dichiarazioni agli investigatori in merito al suo ruolo all’interno della clan Santapaola. Anche se in realtà La Causa inizia a collaborare con i magistrati solo nel 2012 a seguito dell’ultima cattura. La prossima udienza è stata fissata per il 3 maggio 2013.

 


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