Ordine degli architetti, le votazioni contestate - Live Sicilia

Ordine degli architetti, le votazioni contestate

Un gruppo di professionisti contesta la decisione di svolgere le elezioni del nuovo consiglio in presenza e non su via telematica
Ordine degli architetti
di
4 min di lettura

PALERMO – Seggi elettorali su internet o in un luogo fisico: se il consiglio uscente dell’Ordine degli architetti di Palermo ha scelto di svolgere le elezioni per il rinnovo delle proprie cariche in presenza, con due seggi fisici tra la sede dell’Ordine e i Cantieri culturali della Zisa, un gruppo di professionisti contesta la decisione chiedendo che le consultazioni si svolgano on line. Motivi di sicurezza, sostengono i professionisti contrari alle elezioni in presenza, i quali, in una diffida inviata da un avvocato palermitano al prefetto, al sindaco di Palermo e al presidente della Regione, sottolineano la stranezza di tenere elezioni con dei seggi fisici e delle urne in un momento storico in cui le elezioni amministrative sono state rinviate per ragioni di cautela. Ma il presidente uscente dell’Ordine replica: “Siamo in zona gialla, abbiamo dei protocolli di sicurezza studiati per queste votazioni”.

Le votazioni contestate

L’Ordine palermitano è tenuto a eleggere il nuovo consiglio direttivo e il presidente entro il tre di luglio di quest’anno, a quattro anni dall’ultima elezione. Proprio per questo il consiglio uscente, presieduto da Walter Parlato, ha indetto per il prossimo giugno le consultazioni stabilendo di svolgerle in due seggi fisici, nella sede dell’Ordine degli architetti e in uno spazio all’interno dei Cantieri culturali della Zisa.

La decisione però non piace a un gruppo di sedici architetti, che, rappresentati dall’avvocato Francesco Spina, contestano la decisione e chiedono di spostare le elezioni su una piattaforma on line. La decisione, si legge nel documento inviato dall’avvocato a nome dei professionisti, sarebbe “manifestamente illogica, immotivata ed emessa in totale spregio della odierna situazione sanitaria”. Le contestazioni riguardano sia il metodo scelto, che altre circostanze di contorno. La sede dell’ordine, si legge nel documento, ha solo una scala d’accesso, e “la limitazione degli accessi a quattro persone non farà altro che creare assembramenti dinanzi all’edificio”. Inoltre, la stessa decisione di svolgere le elezioni in presenza sarebbe stata presa dal consiglio in una riunione telematica, dunque una contraddizione: “Lo stesso luogo dove per ragioni di sicurezza 15 consiglieri non hanno potuto riunirsi – si legge ancora – secondo i consiglieri medesimi potrà essere deputato allo svolgimento delle operazioni elettorali con l’accesso di circa quattromila persone a gruppi di quattro alla volta”.

Per tutte queste ragioni, i sedici professionisti rappresentati dall’avvocato Spina chiedono di spostare le elezioni per il consiglio dell’Ordine su una piattaforma telematica, come già previsto, ad esempio, dall’Ordine di Catania, che ha convocato le proprie recenti elezioni sulla piattaforma Votafacile. Con le elezioni on line, sostengono ancora i professionisti nel documento di contestazione, si allontanerebbe la possibilità di creare un cluster di contagio di Coronavirus, e si garantirebbe una maggiore partecipazione alle elezioni, “cui sicuramente non potrebbero partecipare gli elettori provenienti dai comuni ancora in zona rossa”. Proprio nell’ottica di evitare il rischio di nuovi contagi, prosegue ancora il documento, “il Ministero competente ha deciso di rinviare le elezioni amministrative”.

Il presidente: “Esiste un piano di sicurezza”

“Abbiamo provveduto a dislocare un secondo seggio ai Cantieri culturali”: Walter Parlato, presidente uscente dell’Ordine dopo appena un mese passato in carica, sottolinea che dal suo punto di vista è inverosimile che quattromila persone siano costrette a fare un assembramento fuori dalla sede dell’Ordine. “La prassi degli ultimi venti anni – dice Parlato – è che più di mille iscritti non si presentino nei primi due giorni delle elezioni. Le votazioni si svolgeranno nel giro di dieci giorni, e il quorum da raggiungere, passati i primi due giorni, è di un quinto dei votanti: sono numeri che possono essere gestiti in modo sereno, soprattutto in presenza di un secondo seggio, ai Cantieri culturali, che sarà attivo dal sette al dieci di giugno”.

In più, prosegue Parlato, non è vero che stanno impedendo il voto ai professionisti che vivono in zona rossa: “Secondo la normativa è possibile spostarsi dalle zone rosse per documentati motivi legati alla professione, e le elezioni del proprio ordine professionale sono una motivazione validissima per spostarsi”. Mentre sulla contraddizione tra il tenere le elezioni con un seggio fisico quando le riunioni del consiglio si svolgono on line, Parlato dice: “Le riunioni del consiglio si svolgono on line perché nell’ultimo anno sono diventate un’abitudine”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI