Orlando contro i curatori Amia: "Rap rischia di fallire"| E da gennaio via alla seconda fase della differenziata - Live Sicilia

Orlando contro i curatori Amia: “Rap rischia di fallire”| E da gennaio via alla seconda fase della differenziata

Il sindaco Orlando punta il dito contro i curatori fallimentari Amia, accusati di perdere tempo nel passaggio di proprietà dei beni mobili e dei contratti dei lavoratori in favore della Rap. E intanto annuncia l'inizio di "Palermo differenzia 2" per il prossimo gennaio.

APERTA LA SESTA VASCA
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PALERMO – “La Rap rischia di fallire, se i curatori fallimentari dell’Amia non si sbrigheranno a vendere”: a lanciare l’allarme è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che stamane ha visitato la sesta vasca della discarica di Bellolampo insieme ai giornalisti. Una conferenza stampa itinerante che è stata però anche l’occasione di un inedito affondo del primo cittadino nei confronti della curatela, che diventa così il nuovo “avversario” di Palazzo delle Aquile. Dopo la guerra ai tanto vituperati commissari, quindi, piazza Pretoria dà fuoco alle polveri nei confronti dei curatori Paolo Bastia, Andrea Gemma e Mario Serio aprendo un nuovo e inaspettato fronte polemico.

Oggetto del contendere la vendita, per l’appunto, dei beni mobili dell’Amia e dei lavoratori (o meglio dei rapporti contrattuali) che ad oggi sono stati semplicemente affittati e per la cui vendita, sostengono dal Comune, non si dovrebbe ricorrere a un nuovo bando ma, in virtù della legge fallimentare, si dovrebbe far valere il diritto di prelazione dell’affittuario (cioè della Rap) anche subito. “Ho scritto il nove agosto ai curatori – attacca il sindaco – e anche la settimana scorsa per sollecitarli: se Rap non acquista non possiamo siglare il contratto di servizio e quindi trasferire alla società i soldi della Tares, e senza il contratto di servizio non possiamo fare il bilancio entro il 30 novembre. Inoltre, rischiamo di far pagare la Tares ai palermitani senza poter impiegare i soldi”. E potrebbero essere a rischio anche gli stipendi dei lavoratori.

La curatela si difende, sostenendo di dover valutare prima la corretta procedura (se cioè ricorrere o meno a una gara a evidenza pubblica) e si dice pronta a collaborare con il Comune, ma ormai la bomba è innescata e potrebbe esplodere a breve. “Palermo non ne può più di assistere ai fallimenti delle sue aziende per i commissari o i curatori – ha tuonato il sindaco – ci attendiamo un gesto di responsabilità, rispettino il contratto di affitto”. La Rap, infatti, perde come l’Amia più di due milioni al mese e il rischio crac è praticamente dietro l’angolo.

Ma l’incontro con i giornalisti è stata l’occasione per presentare la sesta vasca di Bellolampo, aperta ufficialmente ieri e da lunedì scorso nella disponibilità della Rap, che si farà carico delle altre cinque una volta che sarà completata la bonifica. Vasca che ridà fiato alla città che in questi mesi è sempre stata sull’orlo del baratro, con un pericolo di chiusura dato sempre per imminente ma mai concretizzatosi. Da qui a un mese, inoltre, sarà firmato il contratto per l’impianto di trattamento del percolato che dovrebbe sorgere nel giro di sei mesi ed essere attivo la prossima estate, realizzato in project financing e gestito da un’azienda che applicherà una tariffa concordata. “Si sta realizzando il capping – dice il presidente della Rap, Sergio Marino – ovvero la copertura delle vasche sature che impedirà la formazione di nuovo percolato”.

La sesta vasca, di cui in realtà è stato completato solo il primo di quattro lotti, dovrebbe durare per almeno tre o quattro anni con un conferimento di mille tonnellate al giorno: tetto che il Comune spera di abbassare grazie alla raccolta differenziata così da poter riaprire la discarica agli altri comuni della Provincia che potrebbero così tornare a scaricare, ma solo con pagamenti anticipati per evitare ulteriori buchi di bilancio. E proprio per avviare l’operazione che dovrebbe consentire un ritorno all’utile (insieme ai biogas e ai cdr), il commissario Marco Lupo a giorni firmerà il progetto “Palermo differenzia 2” che consentirà di estendere la raccolta porta a porta ad altri 180 mila cittadini (per un totale di 360mila) a partire dal prossimo gennaio, nelle aree Mondello, centro città, Sferracavallo, Tommaso Natale e Costa Sud. “Ovviamente le modalità di raccolta saranno diverse nel centro storico – spiega il sindaco – ecco perché presto incontreremo le associazioni ambientaliste, ovvero Wwf, Legambiente e Rifiuti zero. Copriremo da punta Marconi ad Acqua dei Corsari”.

La nuova vasca è grande 90 mila metri quadrati, divisa in quattro lotti: due a valle e due a monte, minimizzando la produzione di percolato; potrà contenere 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti (con un’altezza sul livello del mare di 570 metri) e il primo lotto basterà per i primi cinque mesi. E’ previsto anche un impianto per il biogas.

LE REAZIONI
“Ritengo necessario che anche prima della scadenza del contratto di affitto per sei mesi dell’Amia, il Comune tramite la Rap possa acquisire la piena titolarità della società. Tale trasferimento è importante per consentire la stipulazione del contratto di servizio tra il Comune e la Rap, per definire i costi, e quindi anche in futuro potere eventualmente ricalibrare le tariffe della Tares, e garantire soprattutto la continuità del servizio, che ha avuto un oggettivo miglioramento negli ultimi mesi”. Lo dice il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta.


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