Orlando, da Amia a Gesip| Nuovo scontro con Passera - Live Sicilia

Orlando, da Amia a Gesip| Nuovo scontro con Passera

Scintille sull'asse Roma-Palermo. Dopo il disastro Amia, il sindaco Orlando dice no ai commissari ministeriali per la Gesip ed è ancora scontro con Corrado Passera.

PALERMO – E’ la Gesip il nuovo casus belli nella guerra a distanza fra il sindado di Palermo, Leoluca Orlando, e il ministero per lo Sviluppo economico guidato da Corrado Passera. Una guerra iniziata sin dall’insediamento del Professore a Palazzo delle Aquile, incentrata finora sull’Amia, che è gestita da tre commissari di nomina romana, ma che ora potrebbe spostarsi su un altro campo minato.

Il parere positivo del ministero all’amministrazione straordinaria di Gesip, fornito al tribunale di Palermo che deve decidere su quel fallimento reclamato a gran voce proprio dal primo cittadino, è sembrato ai più uno schiaffo in piena regola. “L’amministrazione straordinaria è impensabile – dice un alto burocrate del Comune a taccuini chiusi – perché non ci sono prospettive di salvataggio dell’azienda. Sarebbe impossibile”.

Ed è quello che deve aver pensato anche il sindaco che ieri, nell’incontro con i lavoratori e i sindacati della Gesip, non ha mancato di far notare come “la liquidazione è scaturita da atti formali del governo nazionale sottoscritti dall’amministrazione comunale che hanno stabilito la cessazione delle attività alla data del 31 dicembre 2012”. Insomma, il Comune chiude la Gesip proprio perché glielo ha chiesto Roma. Che senso ha, quindi, che il ministero indichi altre soluzioni?

“Nessuno potrebbe comprendere – ha aggiunto Orlando – quale possa essere la giustificazione di una eventuale amministrazione straordinaria, anche alla luce dei notevoli danni che lo stesso sistema ha prodotto e sta producendo all’Amia, in amministrazione straordinaria da tre anni”. Una stoccata in piena regola che acuisce lo scontro già in atto da maggio proprio sulla gestione dell’azienda per la raccolta dei rifiuti. Perfino nella conferenza stampa di inizio anno il Professore non ha mancato di sottolineare come l’Amia sia sotto il controllo del ministero, nonostante le due lettere inviate da piazza Pretoria a Corrado Passera per condannare l’operato dei commissari. “Lettere a cui nessuno ha mai risposto”, ha sottolineato polemicamente il sindaco.

Il timore del primo inquilino di Palazzo delle Aquile è che adesso alla Gesip tocchi la stessa sorte, ovvero che il ministero invii tre commissari che gestiscano l’azienda togliendola al controllo del socio unico per poi restituirla, magari dopo anni, in condizioni peggiori. Nessuno crede che sia una strada percorribile, proprio per le cattive acque in cui versa la Gesip, ma anche la sola possibilità che questo accada, proprio a seguito del parere ministeriale inviato al tribunale, rischia di rinfocolare una polemica già di per sé incandescente.

Orlando sa di giocarsi moltissimo nella partita Gesip e soprattutto è consapevole che il mancato fallimento dell’azienda sarebbe un ostacolo, peraltro considerevole, al suo progetto di una società consortile, specie in vista della richiesta di una deroga romana per la mobilità fra le partecipate. E c’è chi legge nel parere uno sgambetto “montiano” al nemico siciliano. A questo punto la speranza del Professore è che il tribunale gli dia ragione o, nella peggiore delle ipotesi, che il 25 febbraio cambi l’inquilino più importante del ministero di via Veneto.

 


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