PALERMO – Pochi soldi, assenza di posizioni organizzative ma soprattutto poco ascolto da parte dell’amministrazione comunale: con queste motivazioni le otto circoscrizioni hanno tenuto stamane un’assemblea congiunta a Sala delle Lapidi, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore al Decentramento Giusto Catania, oltre che di numerosi consiglieri comunali e degli assessori Francesco Giambrone e Agnese Ciulla. Una sorta di assemblea plenaria che è stata l’occasione, per diversi consiglieri, per puntare il dito contro la decisione del consiglio comunale di azzerare i fondi per beni e servizi in sede di bilancio di previsione, oltre che per pretendere l’applicazione delle leggi in materia. Un coro unanime, visto il documento firmato da tutti e otto i presidenti di circoscrizione e presentato oggi.
Non si può dire che il clima sia stato esattamente sereno, ma il sindaco ha comunque assicurato che la giunta ripristinerà i 50mila euro per beni e servizi tolti in bilancio attingendo dal fondo di riserva e chiederà al consiglio comunale di aumentarli in assestamento. “Le circoscrizioni però – ha ammonito il sindaco – devono decidere se assumere una posizione politica o continuare a perdere tempo in polemiche di bassa lega. Devono dire con forza alla Regione che Palermo deve essere una città metropolitana, anche mantenendo l’attuale perimetro, così da avere accesso diretto ai fondi comunitari”. E sulle posizioni organizzative ha aggiunto: “Erano una stratificazione clientelare manovrata da politici e dirigenti, che ce ne avevano chieste 240 contro le 160 esistenti. Ebbene saranno meno della metà”.
Catania, invece, ha sottolineato come la scelta di azzerare il capitolo di bilancio sia stata del consiglio comunale e ha assicurato che a breve verranno assegnate nuovamente le posizioni organizzative: “Abbiamo pochi dirigenti, meglio una posizione organizzativa che un dirigente ad interim per le circoscrizioni”. “Auspichiamo che dalle parole si passi ai fatti – sottolineano in una nota i presidenti Paola Miceli , Antonio Tomaselli, Antonino Santangelo , Silvio Moncada, Fabio Teresi, Michele Maraventano, Pietro Gottuso e Marco Frasca Polara – e ci aspettiamo che gli impegni presi oggi dal sindaco e dell’assessore vengano mantenuti“. Nel corso dell’incontro è stato presentato anche un documento firmato da Mario Linguagrossa, Giulio Gioè e Karen Tona, che sarà trasformato in una petizione e presentato al consiglio comunale.
L’ATTACCO DI TANTILLO
“Ci auguriamo che quello che abbiamo letto non abbia seguito – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – sarebbe un episodio spiacevole. Il consiglio comunale ha votato un emendamento e a norma di regolamento nessuno, tranne il consiglio stesso, può ripristinare quelle somme. Non consentiremo che il sindaco possa scavalcare le nostre prerogative. Siamo peraltro in assenza di regolamento perché non ce n’è uno per i fondi alle circoscrizioni, che altrimenti finiscono in feste e festicciole. Per questo siamo pronti a impugnare l’atto di giunta del prelievo dal fondo di riserva, che invece si può utilizzare solo per eventi non programmabili, e qualora il sindaco volesse destinare i soldi, allora ci penseremo a fare un atto eclatante destinando in assestamento un milione a ogni circoscrizione. I cittadini hanno avuto la Tares, godono di servizi pubblici scadenti, non c’è la piscina, nessuna struttura sportiva, la città è piena di immondizia, c’è la disoccupazione, la bomba Gesip, siamo invasi dai rami che entrano nelle case perché non c’è un piano potature: non mi si dica che diamo soldi alle circoscrizioni in questo modo. Chiederemo, io e il collega Giuseppe Milazzo, al presidente del consiglio di impugnare qualunque atto e lunedì, in conferenza di capigruppo, si parlerà di Gesip e di circoscrizioni, niente assestamento. Chiederemo la convocazione del sindaco, dell’assessore al ramo, del Segretario generale e dell’Avvocatura”.
LA REPLICA DI PELLERITO
“Il consigliere Tantillo ha perso una buona occasione per fare silenzio – dice il consigliere della Settima Pietro Pellerito – poteva venire in aula e partecipare al consiglio congiunto cosi come hanno fatto altri suoi colleghi consiglieri comunali. Inoltre sentire parlare delle difficoltà cittadine un consigliere che è stato protagonista del massacro di Palermo ad opera del centrodestra è davvero paradossale, se la città è in ginocchio dovrebbe anche lui fare un “mea culpa”. Invito comunque il consigliere ad informarsi su tutte le delibere esitate dalle circoscrizioni, si renderebbe conto che a differenza del consiglio comunale, le circoscrizioni affrontano problemi reali. Rifletta invece se non sarebbe il caso di togliere i fondi al consiglio comunale per affidarli a chi li utilizzerebbe con maggior criterio affrontando i problemi veri della nostra Palermo”.