PALERMO – Il giudice non archivia l’inchiesta. Anzi, dispone nuove indagini e un mal di denti diventa un caso di presunta malasanità. Due medici sono finiti sotto indagine. Si tratta dell’odontoiatra dell’ospedale Cervello, Simonetta D’Alba, e del responsabile del reparto, Sergio La Rocca. Per quest’ultimo è stato il giudice per le indagini preliminari Riccardo Ricciardi a disporre l’iscrizione nel registro degli indagati. Un atto dovuto per fare chiarezza sulla vicenda che inizia il 20 marzo 2014 quando Marouene Balsamo si fa visitare in ospedale.
Il successivo 4 aprile al paziente vengono rimosse alcune carie. Sorgono dei problemi: si spezza un dente e salta l’otturazione. E così l’uomo torna in ospedale. Ed è ora che, come si legge nella denuncia, il clima si sarebbe surriscaldato. Il medico dell’ospedale l’avrebbe invitata, con metodi poco gentili, a recarsi in uno studio privato piuttosto che in ospedale. Il responsabile avrebbe aggiunto che quanto accaduto “era inevitabile soprattutto per interventi effettuati in strutture pubbliche in luogo di dentisti privati” e si sarebbe rifiutato di prestare ulteriori cure perché “era venuto meno il rapporto di fiducia”.
La donna esce dalla struttura sanitaria va dai carabinieri. Ritiene che le complicazioni potevano esser evitate qualora fosse stata eseguita una radiografia. Ci fu negligenza nell’operato dei sanitari? Secondo il pm, non è andata così tanto che, al termine delle indagini, aveva chiesto l’archiviazione. Archiviazione a cui si era opposto Marouene Balsano, tramite il suo legale, l’avvocato Giovanni Di Trapani. Il giudice Riccardo Ricciardi ha accolto l’opposizione e invitato il pm a proseguire le indagini per altri quattro mesi. Il quesito resta aperto. Fu colpa dei medici se si spezzò il dente del paziente?