Il Cimo sul Polo materno infantile | "L'impresa lascia, addio ospedale" - Live Sicilia

Il Cimo sul Polo materno infantile | “L’impresa lascia, addio ospedale”

L'ospedale pediatrico in costruzione a Palermo

“Dopo 13 anni il sogno si infrange definitivamente”, spiega il vice segretario Angelo Collodoro.

PALERMO - LA DENUNCIA
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PALERMO – “Dopo 13 anni il sogno del Polo materno-infantile si infrange definitivamente”. Ad annunciarlo con una nota è il sindacato Cimo. “Ci risulta che la Lungarini spa (è la società che stava facendo i lavori, ndr) – spiega il vice segretario Angelo Collodoro – abbia abbandonato il cantiere, licenziando i consulenti e comunicando alle imprese fornitrici la fine dei rapporti di lavoro”.

Il “Centro di Eccellenza Materno Infantile” dovrebbe sorgere in un terreno vicino all’ospedale Cervello. Il progetto parte nel 2002, quando assessore alla Sanità del governo di Totò Cuffaro era Ettore Cittadini. L’assessorato ha affidato all’Arnas Civico la committenza dei lavori e la futura gestione dell’ospedale pediatrico. Circostanza che aveva già acceso polemiche vista la distanza ravvicinata tra la nuova struttura e l’ospedale Cervello che assieme a Villa Sofia costituiscono un’azienda sanitaria.

Il direttore generale del Civico Giovanni Migliore spiega oggi che ancora non sono giunte comunicazioni formali sul suo tavolo. L’assessore regionale Baldo Gucciardi conferma che “c’è preoccupazione e che la situazione viene monitorata con la massima attenzione”.

Chi non ha dubbi è il sindacato Cimo certo che nel cantiere è già in corso la smobilitazione, tanto che oggi inviata la Procura della Repubblica e quella della Corte dei Conti a indagare sui costi dell’appalto “che lievitano progressivamente. Si passa infatti, grazie alle immancabili integrazioni progettuali, da un’assegnazione alla ditta appaltatrice di 24 milioni di euro nel 2008, ai 33,6 milioni di euro del 2010 ed infine ai 35,8 milioni del 2012. Quasi 12 milioni in più rispetto alle previsioni di un’aggiudicazione avvenuta con un ribasso d’asta del 37.50%. Orbene l’assessore sarà in grado di sciogliere i tanti nodi irrisolti che aleggiano attorno a questa fosca vicenda? O forse sarà meglio che sia la Procura della Repubblica e quella della Corte dei Conti a fare chiarezza sui tanti punti oscuri di questa vicenda”.

Una storia tormentata come quella dei fratelli Lungarini, titolari dell’omonima impresa che nel gennaio 2014 finirono coinvolti nell’inchiesta sul presunto giro di corruzione attorno ai grandi appalti banditi in giro per l’Italia. A cominciare dai lavori per il G8. Il sindacato Cimo presentò un dossier in commissione Sanità denunciando la lentezza dei lavori (la stragrande maggioranza non è stata ancora completata, ndr). E ora denuncia la nuova battuta di arresto.

 


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