Padrini e colletti bianchi |Tutte le inchieste e i processi - Live Sicilia

Padrini e colletti bianchi |Tutte le inchieste e i processi

Inizia un caldo autunno giudiziario.

CATANIA – A livello giudiziario l’autunno appena cominciato si preannuncia a dir poco rovente. I protagonisti saranno i padrini della mafia catanese, ma anche politici, amministratori pubblici, burocrati, imprenditori e avvocati. I cosiddetti colletti bianchi sono al centro di diverse inchieste della Procura di Catania.

Si attende la chiusura dell’indagine “Cerchio Magico” che ha scoperchiato una serie di “appalti pilotati” orchestrati dall’ex presidente della Pubbliservizi spa di Catania, Adolfo Messina, con la collaborazione di alcuni dipendenti fidati e imprenditori. Tante sono le inchieste a cui sta lavorando il pool dei reati contro la Pubblica Amministrazione. E’ stata anche avviata un’indagine conoscitiva sulla gestione dellOpera Diocesana Assistenza: nel centro di via Galermo e in altre sedi dell’Oda è arrivata nei mesi scorsi la Guardia di Finanza che ha acquisito una serie di documenti relativi ad appalti, operazioni contabili  e finanziamenti pubblici. Tutto è partito da alcuni esposti presentati dal vecchio cda della fondazione e dal nuovo commissario nominato dall’arcivescovo Salvatore Gristina. Nel mirino della Procura di Catania c’è anche la gestione dell’istituto medico psicopedagogico “Lucia Mangano”, dove nei giorni scorsi è arrivata la Dia per l’acquisizione di diversi faldoni relativi alla gestione del centro di riabilitazione di cui è presidente l’avvocato Corrado Labisi. Bocche cucite sull’oggetto delle indagini. Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi. Sono invece stati notificati gli avvisi di conclusione indagini per gli indagati dell’inchiesta The Band. Anni e anni di trucchetti finanziari che avrebbero portato Agata Carruba e il marito Fabio Marco, genitori della consigliera comunale Erika Marco, a “saccheggiare” le casse dell’istituto musicale Vincenzo Bellini. Chiusa anche l’inchiesta sulla comunità lager di Mascali, che vede tra gli indagati Giovanni Impellizzeri e un carabiniere.

Affollate saranno le aule del Palazzo di Giustizia di Catania e dell’ex pretura di Via Francesco Crispi. Fittissime sono le agente delle diverse sezioni penali del Tribunale di Catania e della Corte d’Assise. Così come quelle della Corte d’Appello di Catania. Partiamo dalla politica. L’ex assessore comunale al Bilancio del comune di Catania Giuseppe Girlando a dicembre dovrà affrontare il processo per tentata concussione. Le conversazioni intercettate dell’avvocato catanese con altri dirigenti e funzionari comunali hanno portato molto imbarazzo all’interno di Palazzo degli Elefanti. Il sindaco Enzo Bianco ha tirato un sospiro di sollievo per la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulle nomine Sac, troncone della più ampia inchiesta relativa alla gestione dell’iter dell’accorpamento della Super Camera del Sud Est. Per 11 indagati è scattata la chiusura dell’inchiesta e potrebbe arrivare presto la richiesta di rinvio a giudizio.

Occhi puntati ancora una volta sul futuro giudiziario di Raffaele Lombardo. L’ex governatore autonomista dovrà tornare al secondo piano del Palazzo di piazza Giovanni Verga insieme al figlio Toti per affrontare il processo d’appello dopo l’assoluzione in primo grado dalle accuse di voto di scambio. La procura ha presentato ricorso impugnando la sentenza del giudice Laura Benanti. Il processo di secondo grado potrebbe aprirsi in questi mesi. Angelo Lombardo, fratello dell’ex presidente della Regione, sta invece affrontando ancora il processo di primo grado per concorso esterno all’associazione mafiosa. A novembre inoltre Lombardo dovrà affrontare il processo per assenteismo all’Asp.

Si apre ad ottobre (l’ennesimo) processo d’appello nei confronti dell’ex re dei supermercati Sebastiano Scuto. Dopo il rinvio della Corte di Cassazione l’imprenditore dovrà attendere nuovamente il giudizio dei giudici di secondo grado per l’accusa di associazione mafiosa alla famiglia Laudani. Nelle more del rinvio la determinazione della confisca del patrimonio del fondatore del colosso Aligrup. La Suprema Corte proprio nei giorni scorsi ha annullato la sentenza della Corte d’Appello in merito alle misure di prevenzione. Ma la battaglia è ancora aperta. Scuto, inoltre, dovrà affrontare l’udienza preliminare del procedimento per bancarotta fraudolenta insieme al figlio e agli ex amministratori giudiziari Aligrup. La Procura ha chiesto per loro il rinvio a giudizio. 

Parliamo di femminicidio. Tre sono i processi su cui sono puntati i riflettori. Il 31 ottobre ci sarà l’udienza per l‘omicidio di Giordana Di Stefano: il reo confesso Luca Priolo rischia la condanna all’ergastolo. A suon di perizie sta andando avanti il processo sull’efferato delitto della giovanissima Laura Russo uccisa a coltellate dal padre Roberto Russo. Infine è entrato nel vivo il processo sulla morte di Valentina Salamone trovata impiccata in una villetta di Adrano.

L’ultimo capitolo lo dedichiamo alla mafia. Si concluderanno in questi mesi le arringhe dei difensori degli imputati del processo (stralcio abbreviato) Kronos. Alla sbarra vi sono i padrini che fino allo scorso anno avrebbero diretto gli affari illeciti di Cosa nostra nella provincia etnea, nel calatino e a Lentini. Francesco Santapaola, cugino di secondo grado di Nitto, e gli altri boss rischiano pesantissime condanne. La requisitoria dei pm Antonino Fanara e Agata Santonocito si è chiusa con richieste di pena pesantissime, considerando lo sconto previsto dal rito alternativo. Molti sono i processi che vedono alla sbarra affiliati e boss della famiglia Santapaola. L’ex capo e narcotrafficante di Librino Andrea Nizza, catturato dopo due anni di latitanza dai carabinieri, l’11 ottobre conoscerà il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Catania. Il giovane rampollo della mafia catanese è accusato di omicidio e in primo grado è stato condannato a 30 anni. Ma sono diversi i processi che Andrea Nizza sta affrontando: droga, estorsione, armi. Anche il capo dei Carcagnusi di Catania, Nuccio Mazzei è un collezionista di processi. Scarface, Ippocampo ed Enigma sono i nomi di alcune delle operazioni che lo hanno portato alla sbarra in questi ultimi anni.

 

 

 

 

 

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