10. A Fabio Simplicio. Checché se ne dica, davanti al suo possibile futuro pubblico, Fabio ha sciorinato una buona partita, contenendo Pizarro e spegnendo la luce della Roma. Bruciano ancora quei fischi ingenerosi al “Barbera” al cospetto di un professionista del suo calibro.
9. A Delio Rossi. Il mister ha messo in campo la solita squadra combattiva, tenace e a tratti bellissima. Poi, se Miccoli non vede la porta da un po’ manco col cannocchiale, che colpa ne ha Delio?
8. Ai tifosi rosanero di Roma. Caldi e coraggiosi nonostante la sconfitta. Bravi.
7. A Edinson Cavani. Edy continua a correre come un matto, ed è stato il più pericoloso per Julio Sergio, a dispetto dei soliti detrattori. Un giorno andrà via e sarà rimpianto.
6. A Fabio Liverani. E’ fragile come il cristallo e lo spruzzetto bianco sui capelli indica il crudele scorrere dei giorni. Ma per un tempo, da fermo, ha fatto ballare la Lupa.
5. A Cesare Bovo. Dice un vecchio detto: non bisogna far legno dell’albero caduto. Non bisogna dimenticare ciò che Cesare ha fatto di buono, prima del crollo dell’Olimpico. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
4. A Maurizio Zamparini. Pastore non ha cambiato nulla. E comunque le sue dichiarazioni a fine partita sono inappropriate. Imparerà mai il nostro mitico presidente che un bel tacer non fu mai scritto?
3. A Del Piero. Via, Alex. Quel tuffo così, alla tua età. Ci vorrebbe Gattuso: “This is not a swimming pool”.
2. A Lo Monaco del Catania, anche se non ha fatto niente. Per simpatia.
1. Agli occhiali di De Laurentis.
0. A Francesco Totti. Il Pupone sbuffa in faccia all’arbitro, ringhia, offende e riceve solo buffetti. Ma un rosso ogni tanto no? R.P.