"Pago chi non paga"| Lettera di Lagalla ai docenti - Live Sicilia

“Pago chi non paga”| Lettera di Lagalla ai docenti

Il rettore Roberto Lagalla

Il rettore dell’Università di Palermo, che parteciperà alla presentazione della nuova guida per il consumatore critico “Pago chi non paga” di Addiopizzo ha inviato una nota a tutti i docenti dell'Ateneo per esprimere solidarietà ad associazioni antiracket ed imprenditori.

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PALERMO – Il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, ha inviato una nota ai docenti, al personale tecnico-amministrativo, ai rappresentanti degli studenti nell’Ateneo invitandoli a dare un segno concreto di sostegno alle associazioni antiracket e agli imprenditori che hanno detto no al “pizzo”. Nella nota, il rettore auspica che i componenti della comunità accademica possano, a titolo individuale, rivolgersi nell’acquisizione di servizi a quegli esercenti che abbiano acquisito un ruolo emblematico nel rifiuto del fenomeno estorsivo.

Lagalla, che partecipa oggi alla presentazione della nuova guida per il consumatore critico “Pago chi non paga” di Addiopizzo, ha accolto così l’appello dell’associazione antiracket che aveva segnalato in particolare il caso di Alessandro Marsicano, titolare dell’omonimo bar-pasticceria, che ha denunciato i suoi estortori (già condannati in primo grado) e che è incluso nella rete di consumo critico “Pago chi non paga”.

Il bar ha sede in via Umberto Solarino 15, molto vicino alla cittadella universitaria di viale delle Scienze. “La nostra associazione – ha scritto Addiopizzo al rettore – continua ad assistere oltre che processualmente e legalmente Alessandro Marsicano, cercando di farsi carico di mobilitare e sensibilizzare quanti più soggetti pubblici e privati a supporto di chi ha compiuto scelte importanti come quella della denuncia. Tuttavia non si può non riconoscere la situazione di ostilità ambientale che si è creata attorno all’attività dell’imprenditore e che è posta in essere da parte di chi, contiguo e compiacente rispetto a tali deprecabili fenomeni, non frequenta e consuma più presso tale punto di ristoro. Tale stato di cose ha inevitabilmente prodotto un sensibile calo degli utili dell’impresa che rispetto al passato vive un momento di difficoltà economica”.


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