PALAGONIA (CATANIA) – Riceviamo e pubblichiamo dal movimento civico, “Un’altra Palagonia è possibile”:
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione locale, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Palagonia (Catania), ai sensi dell’articolo 143, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e l’affidamento della gestione del Comune a una commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi.
La “città delle arance” non è nuova a questo tipo di notizie; negli ultimi anni si sono succeduti atti giudiziari con condanne definitive, come per l’operazione antimafia “Iblis”, che hanno dimostrato come la criminalità organizzata non sia mai stata debellata dagli affari pubblici.
La comunità palagonese nel famoso maggio 2012 reagì portando alla guida del comune i giovani comunisti capeggiati all’epoca dall’ex consigliere provinciale Valerio Marletta (scomparso nel febbraio scorso) e dall’ex segretario provinciale della federazione di Catania di Sinistra Italiana Salvo Grasso.
Nel 2017 quando tutto sembrava andare verso una riconferma, l’amministrazione uscente non veniva riconferma per un secondo mandato. Vinse Salvo Astuti ingegnere di professione con una fugace esperienza amministrativa nella giunta dell’ex sindaco Francesco Calanducci poi sfiduciato.
L’amministrazione Astuti, con la speranza di “ridisegnare Palagonia” (questo era lo slogan), imbarcò tutti: dalla Lega passando a Fdi fino ad arrivare al Pd. Nel giugno del 2022 l’Astuti rivinse le elezioni, seguendo sostanzialmente lo stesso schema, ma stavolta il percorso politico che sembrava inarrestabile si arrestò. Ci pensò, infatti, il Ministero degli Interni, dopo la relazione dei commissari prefettizi, insediatisi sei mesi addietro.
Il Tar
Si arriva ai giorni nostri: nell’ambito di un ricorso proposto dagli ex amministratori della città di Palagonia per contestare il Dpr con il quale il 9 agosto scorso si è arrivati allo scioglimento del Consiglio comunale. Ma è notizia di ieri che il TAR del Lazio con sentenza depositata dopo l’udienza di merito del 24 aprile rigetta e quindi conferma il DPR.
La città di Palagonia è nuovamente chiamata a cambiare, a reagire portando avanti le migliori risorse umane per la guida della città. Tanti i nomi che iniziano a circolare come quello di Salvo Grasso, ex presidente del consiglio comunale, già segretario del Pd locale: “Dopo aver appreso la notizia da parte dell’ex sindaco del comune di Palagonia Salvo Astuti, che il tribunale amministrativo del Lazio conferma il Dpr con il quale il 9 agosto scorso è stato sciolto il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, si conclude almeno per il momento una vicenda davvero ingloriosa per la nostra città.
Ci saranno tempi e modi per spiegare alla città quanto sia accaduto davvero nel corso di questi anni alla classe politica palagonese, oggi mi sento di scrivere che in uno stato di diritto le sentenze si possono pure criticare, ma si rispettano tutte. Sempre”.