CATANIA – Un project financing che permetterà di recuperare una struttura letteralmente abbandonata, restituendola alla fruizione pubblica. È quanto ha annunciato stamani il sindaco Enzo Bianco in riferimento al Palanesima, realizzato negli anni Novanta, utilizzato pochissime volte per eventi non sportivi e poi lasciato deteriorarsi lentamente sotto l’azione del tempo e dei vandali che, spesso indisturbati, ne hanno distrutto un pezzo dopo l’altro. “Un modo per recuperarlo – ha spiegato il primo cittadino – e destinarlo a eventi sportivi e non, dato che la città, eccettuato il Pala Catania, non ha luoghi idonei, ad esempio, per ospitare i concerti”.
L’idea è dunque quella di consegnare la struttura a un privato, chiaramente dopo la pubblicazione del bando di gara, che possa recuperare l’impianto e disporne come meglio crede. “Il Comune resta titolare della struttura che concede all’impresa per qualche anno – ha sottolineatoanco – e si riserva il diritto di utilizzarlo. Insomma, poniamo in essere le azioni tendenti a riqualificare una struttura oggi abbandonata”. A breve, verrà dunque predisposta il banco di gara per consentire alle imprese interessate di partecipare. Serve la pubblicizzazione per consentire alle imprese di partecipare.
Contestualmente, l’assessore Luigi Bosco ha annunciato l’ottenimento da parte del Comune di un importante finanziamento governativo per alleviare il rischio idrogeologico dell’area metropolitana, attraverso il completamento del canale di gronda ovest. Si tratta di 48 milioni di euro stanziati dal Governo che potranno consentire, il completamento dell’importante infrastruttura. Un’opera che, se tutto dovesse andare secondo i piani, dovrebbe essere completata nel giro di un paio di anni e consentirà di canalizzare le acque meteoriche dei comuni dell’hinterland, oltre che della zona di San Giovanni Galermo e San Nullo, liberando Catania dal rischio inondazioni.
I lavori comprenderanno la realizzazione di due gallerie a completamento dell’opera esistente, la sistemazione del torrente Cubba, nel quale sarà riversata l’acqua piovana e il cui alveo sarà adeguatamente sistemato, anche per evitare che l’area – la zona del parco dei Sieli, in territorio di Misterbianco – interessata già da una frana, possa avere problemi. “La presenza della vulnerabilità del territorio di fronte a problematiche inerenti la sicurezza passano in secondo piano – ha spiegato Bosco. Abbiamo previsto comunque un elemento di dissipazione dell’energia – ha sottolineato – con i 40 milioni per le opere accessorie. Questo eviterà l’impatto delle acque con il torrente”. I soldi stanziati, comunque, al momento riguardano le opere da realizzare nel territorio di Catania.
Ci vorranno 6-8 mesi per l’inizio dei lavori. Si attende adesso la validazione del progetto da parte di una società terza, e, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale dei Lavori pubblici, potrà essere bandita la gara d’appalto.