Palermo, Abbate in cella: "Pronto...", così cercava di farsi trasferire

Abbate in cella: “Pronto…”, così cercava di farsi trasferire

Aveva chiesto aiuto a un personaggio misterioso

PALERMO – Ottavio Abbate parlava al telefonino dalla cella. Credeva di essere al sicuro ed invece le chiamate venivano registrate. Lo scorso 11 aprile gli è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare.

Nel corso delle indagini è emerso che progettava di farsi trasferire da Agrigento in un carcere più vicino. Sperava che lo portassero a Palermo e contava sull’aiuto di un personaggio di cui si conosce soltanto il nome, “Francesco”.

Nel regno della Kalsa

L’inchiesta è partita nel gennaio 2019 e si è concentrata sulla famiglia Abbate che da sempre controlla gli affari illeciti alla Kalsa. Neppure il carcere avrebbe impedito ad Ottavio Abbate, detenuto, di gestire la compravendita di droga ereditando il bastone del comando dal fratello Luigi, soprannominato “Gino ‘u mitra” per la sua dimestichezza con le armi, reggente della famiglia mafiosa.

Un telefonino in cella

Uno degli interlocutori con cui Abbate parlava spesso grazie a un telefono che qualcuno gli aveva portato in cella c’era Vincenzo Romeo. A quest’ultimo chiedeva di allertare Francesco per capire “se si può interessare… cosa posso fare per andarmene là, sei mesi mi devo fare, sei sette mesi”. Era il 2019 e Abbate stava per finire di scontare la sua condanna.

Romeo si impegnava: “… va bene compà… fammici andare… domani ti do la risposta… io ci scendo… ci vado… può essere che lo becco di mattina o di sera ha capì”.

Il misterioso “Francesco”

A Francesco bisognava fare sapere che “io – diceva Abbate – sono a disposizione per qualsiasi cosa, riccillo”. “A te ti vuole bene”, lo tranquillizzava Romeo, che all’indomani si mise in cerca di Francesco senza fortuna. Tramite il fratello, però, era riuscito a fissare un appuntamento: “Mi ci dovevo vedere la settimana scorsa e non è venuto, dice mi ha telefonato sabato e viene sabato alle dieci, dieci e mazza e qua”.

In un altro passaggio Abbate faceva rifermento al “fatto dell’Ucciardone”. Era nel vecchio carcere palermitano che sperava di essere trasferito? Di sicuro Abbate oggi si trova detenuto a Trapani. Non è stato trasferito a Palermo, ma si è avvicinato a casa. Gli investigatori stanno cercando di identificare innanzitutto il misterioso “Francesco”.


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