Palermo, dipendenti di Ballarak aggrediti: il racconto del titolare

Il titolare di Ballarak: “Eravamo con le mani alzate e loro picchiavano”

Una frase scatena la vendetta

PALERMO – Un rimprovero o forse una frase male interpretata ha fatto scattare la vendetta. Consumata nel cuore della notte, quando i lavoratori di Ballarak stavano mettendo a posto il locale prima della chiusura.

“Erano in venti e hanno aggredito i miei cinque dipendenti”, racconta uno dei titolari del locale di piazza Magione. L’aggressione è avvenuta sabato notte. I dipendenti sono finiti in ospedale. Per fortuna non hanno ripotato ferite gravi.

Il titolare è amareggiato: “Erano tutti adulti, fa impressione il fatto che ci siano persone per cui è normale entrare in un locale, coperto dalle telecamere, per prendere a pugni gente che lavora”.

“Nessuno dei miei dipendenti ha reagito – aggiunge – erano con le mani alzate e continuavano a chiedere perché perché? Preoccupa il senso di impunità con cui hanno agito. Che sta succedendo? Non serve la militarizzazione, ma l’esempio virtuoso da parte di chi ci governa. La città è cresciuta, anche nel numero dei turisti, ma è forte il senso di insicurezza“.

La scintilla sarebbe partita da una frase che uno dei dipendenti si è scambiato con un venditore ambulante. Chiacchieravano come mille altre volte. Qualcuno deve avere frainteso le parole, come se il dipendente lo accusasse di volere rubare la merce di chi cerca di sbarcare il lunario vendendo oggetti per strade.

Cinque minuti dopo, intorno all’1:30 della notte di sabato 15 giugno, il branco si è radunato davanti alla birreria. Provenivano da altri locali. “Siamo sconvolti – aggiunge il titolare -, qualche anno fa certe cose potevano succedere (per anni piazza Magione è stato un luogo caldo ndr), ma oggi no. La piazza è un luogo tranquillo. La verità è che in città si percepisce aria di nervosismo, c’è una tendenza alla violenza”.

“Le forze dell’ordine, chiamate tempestivamente, sono arrivate poco dopo. Abbiamo sporto denuncia .- spiega l’avvocato Felice Di Salvo -. C’è rabbia e turbamento per quanto accaduto. Stiamo parlando di un locale, che anticipando spesso anche l’orario legale di chiusura, in 8 anni di attività non era mai stato protagonista di episodi del genere”.

“Confidiamo nel lavoro degli inquirenti che grazie anche alle immagini di video sorveglianza potranno svolgere al meglio le loro indagini”, conclude il legale.


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