Palermo, arresti allo Zen: pistola con colpi in canna sotto il sedile

Palermo, arresti allo Zen: pistola con colpi in canna sotto il sedile

Tre persone fermate a bordo di una Lancia Y

PALERMO – Sono le 17:35 del 28 ottobre scorso. I carabinieri del Nucleo radiomobile fermano tre persone che transitano con una Lancia Y in via Cesare Brandi. Due abitano nel quartiere periferico di Palermo, il terzo in via Quintino Sella.

Sotto il sedile lato passeggero i militari trovano una pistola marca Rimar modello 85, senza sicura inserita e pronta per fare fuoco. Dovrebbe essere un’arma a salve ed invece è stata modificata. Nel caricatore ci sono 4 proiettili calibro 7.65. Altri sette proiettili vengono rinvenuti dentro un borsello. Ci sono pure un paio di guanti di lattice. Un armamentario inquietante.

Tutti e tre gli occupanti della macchina vengono fermati e condotti in caserma. Dopo l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Cristina Lo Bue l’arresto viene convalidato, ma solo per uno il Gip decide la misura cautelare degli arresti domiciliari. Si tratta di Paolo Clemente, 28 anni, con piccoli precedenti penali.

Gli altri due dicono di non avere idea di chi sia la pistola, si trovavano casualmente in auto. Clemente, invece, ammette le proprie responsabilità, ma sostiene di avere trovato la pistola il giorno prima e pensava di venderla per fare soldi.

I militari sequestrano anche dei cacciavite, un punteruolo, due calzamaglie da bambino di colore blu con dei peli all’interno. Sono già stati utilizzati e per fare cosa?

Gli investigatori non escludono che la pistola dovesse essere consegnata a qualcuno. La cronaca del recente passato racconta che allo Zen si preme il grilletto quando c’è da risolvere una faccenda delicata. Lo scorso luglio ci sono state pesanti condanne per un tentato omicidio.


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