PALERMO – Il commissario straordinario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni revoca la delibera con la quale nel settembre 2022 si prendeva atto della convenzione per tre anni siglata con il dipartimento di studi Jean Monnet. Stop alla convenzione e stop ai tirocini di formazione e orientamento degli iscritti all’Università “fantasma”.
Ennesimo boccone amaro
Le istanze di tirocinio in Scienze infermieristiche presentate sono state tre di cui una sola autorizzata. Gli studenti devono inghiottire l’ennesimo ma prevedibile boccone amaro. Hanno infatti scoperto che l’Italia non riconosce il titolo di studi rilasciato da Jean Monnet in collaborazione con l’Università di Gorazde in Bosnia Erzegovina. Le lauree sono carta straccia, nonostante la retta arrivasse a costare anche 24 mila euro all’anno.
Cosa dice la delibera
Il 28 febbraio scorso è stato l’assessorato regionale alla Salute, alla luce dei primi articoli pubblicati da Repubblica, ad invitare a sospendere immediatamente tutte le attività di tirocinio. Il commissario Faraoni ha recuperato la vecchia delibera e oggi scrive: “Risulta la sussistenza di criticità nell’adozione del provvedimento e si impone la revoca in autotutela del provvedimento e della convezione nelle more di indagini interne volte a individuare eventuali profili di responsabilità”.
Ed è sempre la delibera a chiarire cosa non convince. Innanzitutto che “la deliberazione proposta dal direttore del Dipartimento competente” non era “sottoscritta dallo stesso”. Si tratta di Sergio Consagra, allora direttore delle Risorse umane dell’Asp, oggi direttore amministrativo del Policlinico e docente dell’Università Jean Monnet (è legittimato a farlo). Il nome è sbarrato, la firma non è la sua ma del dirigente facente funzioni di capo dipartimento gestione Risorse umane in assenza di Consagra.
Con la delibera del 2022, scrive ancora Faraoni, “si prendeva atto della convenzione sottoscritta digitalmente dal direttore generale (e non completa nella compilazione di tutte le parti in essa previste)”. Era stata la stessa direzione generale a siglare la convenzione in precedenza. Ci sono le firme di Faraoni e di Salvatore Messina, rettore dell’Università “fantasma”. Il primo giorno di settembre 2022 la direzione generale la inviò via e mail al dipartimento Risorse umane e il 15 settembre successivo ci fu la presa d’atto. Ora tutto questo iter, a partire dalla stipula della convenzione, è sotto la lente di ingrandimento.
Altre strutture sanitarie, fra cui gli ospedali Civico e Buccheri La Ferla di Palermo, hanno sospeso i tirocini e chiuso la porta in faccia agli aspiranti medici. Tanti enti pubblici e i loro rappresentanti hanno dato credito al rettore di Jean Monnet, Salvatore Messina, finendo per rendere credibile l’intero progetto soprattutto agli occhi degli studenti.
Le indagini
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno iniziato a spulciare i documenti prelevati durante le perquisizioni nella sede e negli uffici del Dipartimento Jean Monnet, ma anche nelle case di Salvatore Messina e del figlio Dario. Sono indagati dalla Procura di Palermo assieme al marsalese Salvatore Culotta, rappresentante della “Italia è cultura srl”, una delle società che sarebbero state utilizzate da Messina per movimentare il denaro pagato dagli studenti. Si parla di una cifra vicina ai 20 milioni di euro.
Salvatore Messina è indagato per autoriciclaggio, il figlio Dario per riciclaggio. Culotta è iscritto nel registro degli indagati per trasferimento fraudolento di valori. Viene anche ipotizzata l’evasione fiscale.