Palermo, 'ma quale violazione, non ho sentito il citofono': assolto

Palermo, ‘ma quale violazione, non ho sentito il citofono’: assolto

L'imputato non fu trovato in casa durante un controllo

PALERMO – “Signor giudice, ma quale violazione, non ho sentito il citofono”, così si è difeso l’imputato. Il suo racconto ha fatto breccia ed è stato assolto. Oppure è stata la contestata genericità del decreto con cui gli era stato imposto di non allontanarsi da casa.

Si attendono le motivazioni, sta di fatto che l’imputato è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste.

Nel dicembre 2020 le forze dell’ordine citofonano all’abitazione di Armando Tre Re, 45 anni, nel rione Altarello. Nessuna risposta. E scatta la denuncia perché Tre Re, condannato per rapina, è un sorvegliato speciale con l’obbligo di rimanere a casa dalle 20 alle 8 del mattino.

L’avvocato Luciano Maria Sarpi

Il legale della difesa, l’avvocato Luciano Maria Sarpi, spiega che non è la prima volta che il suo assistito non sente lo squillo del citofono. Tanto che in passato le forze dell’ordine avevano svegliato un vicino di casa per farsi aprire il portone.

L’avvocato aggiunge che la Cassazione si è pronunciata su casi simili di evasione dagli arresti domiciliari, stabilendo che chi controlla è tenuto a non fermarsi al primo step della citofonata, ma deve bussare alla porta di casa per verificare l’assenza della persona.


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