PALERMO – Le novità sono due. La Procura di Palermo ha disposto il sequestro della salma di Aurora Maniscalco per eseguire l’autopsia e l’ex fidanzato è stato iscritto nel registro degli indagati per istigazione al suicidio.
La salma di Aurora domani a Palermo
Come si dice in questi casi si tratta di un atto dovuto per garantire all’indagato di nominare dei consulenti affinché presenzino all’esame autoptico. La salma della hostess palermitana, deceduta a Vienna precipitando dal terzo piano di un palazzo nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno, arriverà a Palermo alle 14:30 di oggi – martedì 8 luglio – all’aeroporto Falcone e Borsellino e sarà affidata al personale della Medicina legale del Policlinico.
Inchiesta dei pm di Palermo
L’autopsia è stata disposta dai pubblici ministeri Ludovica D’Alessio e Clio Di Guardo. I familiari della hostess tramite l’avvocato Alberto Raffadale, come annunciato da LiveSicilia nei giorni scorsi, hanno presentato delle istanze integrative alla Procura della Repubblica di Palermo.
Secondo il legale, ci sono tutti i margini per applicare un Ordine Europeo di Indagine Penale. Si tratta di uno strumento di cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri dell’Unione europea che consente alle autorità giudiziarie di uno Stato membro (in questo caso l’Italia) di richiedere l’esecuzione di una o più attività investigative alle autorità di un altro Stato membro.
“Non commentiamo notizie su indagini in corso. Rispettiamo il lavoro attento della magistratura palermitana convinti, sin dal primo momento, della necessità di fare chiarezza. Al momento non c’è altro da aggiungere”, taglia corto l’avvocato Raffadale.
Bisogna fare chiarezza
L’autorità giudiziaria di Vienna aveva respinto l’istanza dei familiari di eseguire l’autopsia. Ora i pm di Palermo vogliono vederci chiaro e hanno spedito un avviso di garanzia all’indagato.
Sulla base delle testimonianze di alcuni passanti e del fidanzato della ragazza, Elio Bargione, che si trovava con lei in casa al momento della tragedia, gli investigatori austriaci hanno concluso che si è trattato di suicidio o di un terribile incidente. Certamente non è stato un omicidio.
L’intervento dello studio legale Raffadale ha avuto un ruolo decisivo nell’avvio del procedimento penale in Italia che servirà a comprendere se, oltre alle lesioni compatibili con una caduta, ne siano presenti anche altre di natura diversa, potenzialmente indicative di violenza o maltrattamenti subiti dalla giovane.
Il corpo della povera ragazza di 24 anni rientra dunque a Palermo, lasciando il General hospital di Vienna dove giunse nella notte della tragedia. Il volo da un altezza di 10 metri non le ha lasciato scampo. “Mai si sarebbe suicidata”, continuano a ripetere i parenti. Una volta eseguita l’autopsia il fascicolo dovrebbe passare alla Procura di Roma, competente in caso di morte di cittadini italiani all’estero.

