Palermo, Baccaglini e il Gattopardo| Fino a giugno cambierà ben poco - Live Sicilia

Palermo, Baccaglini e il Gattopardo| Fino a giugno cambierà ben poco

Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini

Il closing, il fondo di cui si sa poco, e una stasi che vedrà il club immutato almeno fino a giugno

PALERMO – Tutto cambia affinché nulla cambi. Almeno per il momento. L’avvento di Paul Baccaglini alla presidenza del Consiglio di amministrazione del Palermo, in attesa di formalizzare la cessione del club rosanero a Integritas Capital, le cui potenzialità economiche rimangono tutte da decifrare, nella sostanza sposta ben poco quelli che sono stati sin qui gli equilibri in seno alla società di viale del Fante.

Nonostante la conferenza stampa fiume, in cui in un’ora e dieci minuti il nuovo presidente ha risposto a tutte (si fa per dire) le domande dei giornalisti convocati nella torre Sud del Barbera, restano tanti i dubbi e gli interrogativi di una città ‘spiazzata’ da un presidente 33enne e con un curriculum chiaro e trasparente per quanto riguarda le esperienze nel mondo dello spettacolo e nebuloso nella parte in cui sarebbero dovute emergere rassicurazioni sulla solidità finanziaria del fondo di cui è socio. Un’apertura di credito al giovanotto italoamericano va comunque data, proprio in virtù di quelle foto sui social network e scattate nella sua parte di vita improntata alla “leggerezza” che a Palermo hanno fatto storcere il naso ai più. Le stesse istantanee che comunque non gli hanno impedito (come lui stesso ha dichiarato) di affermarsi nel mondo della finanza internazionale negli ultimi anni. Di tranquillizzante c’è quel “giudicatemi per i risultati” a cui si appiglia il popolo rosanero. Che si tratti di un all-in al buio, da navigato pokerista, o di una reale coscienza dei propri mezzi ce lo dirà solo il tempo. Al momento l’unica certezza sono le sue parole e l’immagine da grande comunicatore, di uomo che sa districarsi bene al cospetto dei giornalisti e tra le pieghe delle domande scomode.

Un comunicatore che siede sulla poltrona rosanero più importante. Il nuovo presidente del Palermo calcio è l’uomo venuto da Chicago accanto al quale, però, resterà almeno fino al termine della stagione Maurizio Zamparini. Tutte da chiarire le condizioni e gli equilibri della convivenza tra due uomini con oltre 40 anni di differenza di età e con visioni del mondo apparentemente poco sovrapponibili come è giusto che sia data la carta d’identità e l’esperienza maturata nel mondo calcistico.

Le dichiarate intenzioni di rilancio del club, unite a quelle di un potenziamento della squadra e della costruzione di stadio e centro sportivo, devono fare i conti però con alcune scadenze con cui Baccaglini dovrà necessariamente fare i conti, in attesa di conoscere la categoria dalla quale l’avventura dell’istrionico successore di Zamparini potrà avere inizio. L’eventuale retrocessione in B, a detta del nuovo presidente, non costituirebbe un problema, anche se il mantenimento della massima serie rappresenterebbe una base di partenza di spessore ben diverso. Soprattutto in termini economici grazie agli introiti dei diritti televisivi.

Nella sostanza, i primi mesi da numero uno rosanero saranno per Baccaglini e per la piazza una sorta di prorogatio della gestione Zamparini: impossibile intervenire, almeno nell’immediato, su diverse componenti dell’universo calcistico palermitano. L’unica vera novità dovrebbe riguardare, salvo passi indietro o clamorosi colpi di scena, il closing, cioè l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario, le cui modalità verranno annunciate entro il prossimo 19 aprile con il trasferimento delle quote del Palermo calcio a una nuova società non oltre il 30 dello stesso mese. Una data senza ritorno, prima del rush finale di un campionato che sino a questo momento vede la squadra di Diego Lopez in forte difficoltà, con un ritardo di sette punti dalla zona salvezza.

E a proposito dell’allenatore uruguaiano arriva un’altra certezza dichiarata dallo stesso Baccaglini nel giorno della sua presentazione. Il neo presidente ha assicurato che non vi saranno ulteriori scossoni in panchina. Nessun intervento, dunque, per quanto riguarda lo staff tecnico: questo è e questo rimarrà sino all’ultimo turno di A, in programma il prossimo 28 maggio al “Barbera”. Gara che potrebbe rappresentare una sorta di spareggio, qualora il Palermo dovesse riuscire a recuperare quattro o cinque delle attuali sette lunghezze che separano Nestorovski e compagni dalla compagine toscana. Un match imperdibile anche per lo stesso Baccaglini, che ha annunciato la volontà di stare insieme alla squadra per l’intera settimana quando i rosa saranno impegnati tra le mura amiche, assumendosi anche l’impegno di raggiungere il gruppo nel giorno antecedente alle sfide in trasferta. Una presenza ben più costante rispetto a quella a cui aveva abituato Zamparini, specie negli ultimi tempi.

Se in panchina non si cambierà per scelta, in seno alla rosa a disposizione di Lopez non verranno apportate novità per questioni di forza maggiore: la finestra invernale di calciomercato si è conclusa lo scorso 31 gennaio, bisognerà fare di necessità virtù. Baccaglini, inoltre, ha sottolineato l’impossibilità di esprimere parere vincolante nei confronti delle operazioni di mercato portate a termine da Zamparini a cavallo tra il girone d’andata e l’inizio del ritorno in quanto il dialogo tra il patron uscente e il fondo rappresentato dall’ex inviato delle Iene era ancora in corso ma non aveva fruttato la stretta di mano avvenuta la scorsa settimana.

Nessuna variazione neanche per quanto concerne lo staff societario: tutto rinviato al termine della stagione. Ma senza rivoluzioni, annuncia il nuovo aspirante patron, “la struttura amministrativa andrà solo puntellata dandogli una mentalità più anglosassone – ha detto testualmente il 33enne di Chicago -. Più moderna”. Nel mese di giugno dovrebbero essere gettate le basi per ottimizzare “la gestione del club”.

Infine lo stadio. Domani il primo incontro con il sindaco uscente Leoluca Orlando: con ogni probabilità si tratterà di uno scambio di convenevoli, con l’illustrazione di massima di quello che sarà il modus operandi che la nuova proprietà intenderà seguire per costruire la futura casa Palermo. D’altronde la legislatura attualmente in corso sta per terminare e le amministrative previste in primavera rimanderanno l’avvio di una vera e propria discussione con la nuova Giunta comunale al termine dell’appuntamento elettorale. Da trovare, in ogni caso, un accordo tra Palazzo delle Aquile e il club di viale del Fante, con il comune che si dice ancora in attesa di ricevere dal Palermo un progetto conforme all’attuale normativa vigente. I prossimi, dunque, saranno certamente mesi di attesa, da sfruttare per programmare le prime mosse da compiere per un rilancio in grande stile. Ma con la consulenza di una vecchia conoscenza dei palermitani che risponde al nome di Maurizio Zamparini.


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