Palermo, cade l'accusa per la bancarotta della Zeus Car

Palermo, Zeus Car: cade l’accusa di bancarotta per due fratelli

La concessionaria si trovava in viale Regione Siciliana

PALERMO – Cade l’accusa di bancarotta. Il giudice per l’udienza preliminare Walter Turturici ha assolto Giampiero Castello e prosciolto il fratello Salvatore.

Il fallimento Zeus Car

Il processo riguardava il fallimento della società Zeus Car. La srl un tempo gestiva una concessionaria di automobili in viale Regione Siciliana a Palermo.

L’immobile che la ospitava è l’unico bene che non è stato confiscato al padre Rosario Castello, un tempo proprietario di un patrimonio stimato in 26 milioni di euro passato allo Stato.

Nel corso delle indagini patrimoniali è emerso che i figli hanno comprato l’immobile è stato accendendo un mutuo.

Accusa e difesa

La Procura della Repubblica aveva chiesto la condanna a quattro anni e sei mesi per Giampiero Castello (difeso dall’avvocato Vincenzo Lo Re) , che aveva optato per il giudizio abbreviato, e il rinvio a giudizio per Salvatore (assistito dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Giuseppe Murone).

Accolte le tesi difensive. I legali hanno sostenuto che “il conferimento di ramo d’azienda dalla Zeus Car srl nella Castello Motors srl, poi divenuta New Zeus Car srl, accompagnato dalla acquisizione del 90 per cento del relativo capitale sociale, non fosse in alcun modo operazione distrattiva e concretasse puro esercizio di libera attività imprenditoriale”.


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