Caso Cannes, pm europei si defilano: indaga la procura di Palermo

Caso Cannes, pm europei defilati: indaga la Procura di Palermo

I nodi della mancata esclusività e dell'affidamento senza gara

PALERMO – La Procura europea si è defilata. Ad indagare sul caso Cannes adesso è solo la Procura di Palermo. Il fascicolo è coordinato dal capo dei pm Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Sergio Demontis. E c’è sempre l’indagine della Procura regionale della Corte dei Conti guidata da Pino Zingale sull’eventuale sperpero delle risorse pubbliche.

Da un primo screening è emerso che i fondi spesi e stanziati non sono europei, ma nazionali e regionali. Ad ottenere l’affidamento senza gara, l’anno scorso, fu la società lussemburghese “Absolute Blue” di Patrick Nassogne. L’assessore regionale al Turismo era Manlio Messina e furono spesi 2,2 milioni di euro per organizzare la mostra fotografica “Sicily, Women and Cinema” e rappresentare l’Isola al 76esimo festival del cinema in Costa azzurra.

Quest’anno – nel frattempo non c’era più il governo Musumeci e assessore era diventato Francesco Paolo Scarpinato – era previsto il bis con una spesa di tre milioni e 700 mila euro. Dopo lo scandalo e le inchieste il governatore Renato Schifani bloccò tutto e revocò i decreti di cui era all’oscuro.

Le indagini sono affidate ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria che nei mesi scorsi hanno sequestrato i documenti negli uffici di via Notarbartolo a Palermo.

I soldi da spendere

Sarebbero serviti tanti soldi per l’edizione 2023: oltre 900 mila euro per allestire “Casa Sicilia” all’hotel Majestic, 311 mila euro per lo “shooting” fotografico affidato a Moja (nome d’arte di Patrick Nassogne) 511 mila euro per “animazioni, conferenza stampa e consumi”, 306 mila per i pannelli pubblicitari e quasi 800 mila euro di manodopera, 30 mila per l’accoglienza degli ospiti della Regione siciliana.

“La società non aveva l’esclusiva”

“Sono fondi europei da spendere”, “La Absolute ha l’esclusiva per la kermesse francese”: si possono sintetizzare così le posizioni di alcuni protagonisti. Primo fra tutti l’esponente di Fratelli d’Italia Manlio Messina, ex assessore in Sicilia e ora deputato a Roma. Fu lui a volere il progetto.

Il defilarsi dei pm della Procura europea e la recentissima decisione del Tar vanno in direzione opposta alle affermazioni fin qui sentite. Sia sul fatto che i fondi fossero europei, sia sul tema della esclusività. Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato l’annullamento degli eventi a Cannes, deciso dalla Regione.

Per i giudici, infatti, la Absolute Blue “non ha dimostrato di essere titolare di diritti di esclusiva” e quindi la Regione “avrebbe dovuto vagliare l’esistenza di soluzioni alternative ragionevoli al fine di dimostrare che nel caso di specie, sarebbe stato necessario realizzare l’evento ‘Casa Sicilia’ proprio in quell’hotel”.

Non essendoci esclusiva non si sarebbe potuto procedere con l’affidamento senza gara. E qui entrano in gioco le ipotesi da codice penale. Perché è stata scelta la “Absolute Blue”?


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