"La sera della Finanziaria all'Ars e l'auto blu per la cocaina"

“La sera della Finanziaria all’Ars e l’auto blu per la cocaina”

Parla l'onorevole a cui era assegnata la macchina "usata" per ritirare la droga

PALERMO – “Sono basito per quello che ho letto. Non ne sapevo nulla, non ho dato l’autorizzazione a usare la macchina”, spiega Nello Dipasquale. Era assegnata al deputato questore dell’Assemblea regionale siciliana l’auto blu a bordo della quale il burocrate Giancarlo Migliorisi, allora capo della segreteria tecnica Gaetano Galvagno, sarebbe andato al ristorante di Mario Di Ferro, a Villa Zito, per prelevare droga.

Il ristorante

Pochi mesi dopo, ad aprile, il ristoratore sarebbe stato arrestato la prima volta, sotto la propria abitazione, in via Petrarca a Palermo mentre cedeva tre grammi di cocaina in cambio di trecento euro. Nei giorni scorsi i nuovi guai giudiziari e l’inchiesta che arriva fin dentro il parlamento siciliano, partendo dal locale divenuto base per l’acquisto di droga.

L’auto in via Libertà

“Se è vero quello che dicono gli investigatori, e non ho motivo di dubitarne, è stata carpita la buona fede dell’autista su cui non nutro alcun dubbio”, aggiunge il deputato del Partito democratico. Ed è stato proprio l’autista, ieri mattina, a presentarsi dai pubblici ministeri di Palermo dopo avere visto la fotografia dell’Alfa Romeo Stelvio, da lui guidata, ferma in via Libertà nell’attesa che Migliorisi uscisse dal ristorante di Villa Zito. La macchina non fa parte del parco auto dell’Ars, ma è una vettura sostitutiva a noleggio che viene utilizzata quando le altre otto vetture sono impegnate.

“Ho scritto all’autista”

“Ho scritto un messaggio all’autista e gli ho chiesto che cosa fosse successo – aggiunge Dipasquale – neppure lui ricordava l’episodio”. Ciò che Dipasquale ricorda bene è che in quel giorno di febbraio “stavamo conducendo le nostre battaglie in aula, c’era la finanziaria in discussione. Sono momenti in cui succede che si chieda al personale di recuperare documenti e altro. Lo fanno in tanti. Io non l’ho autorizzato, ma Migliorisi non è uno qualunque, era un alto burocrate, il capo di una segreteria tecnica del presidente”.

Ipotesi peculato

Il deputato questore si dice amareggiato: “Siamo di fronte ad un tradimento, ad un cattivo utilizzo dei beni della pubblica amministrazione. A scanso di equivoci io in quel ristorante non ho mai ordinato neppure una coca cola e uso la macchina otto dieci volte al mese solo per raggiungere l’Ars. A Villa Zito sono stato una volta nella mia vita”.

La consegna

“Siamo tre”, disse Migliorisi quella sera a Di Ferro. “Va bene, ora ci penso io – rispose il ristoratore – a che ora vieni?”. “Verso le nove”. Di Ferro diede disposizioni al suo collaboratore, Pietro Accetta: “Il prezzo quello del solito, non gli fare sconto, paga quello che mangia”. Poi diede il via libera al burocrate: “Va bene, puoi andare, ti aspetta quando sei pronto”. “Sono ancora in Assemblea”, spiegò Migliorisi che arrivò al ristorante, pochi minuti dopo le 22, in auto blu.

I finanzieri su ordine della Procura di Palermo ieri mattina si sono fatti consegnare il regolamento approvato dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, con l’ok del consiglio di presidenza, il 22 settembre 2022, poco prima della fine della scorsa legislatura. Anche Micicchè è stato filmato al suo arrivo in auto blu al ristorante. Si profila una ipotesi di peculato?


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