PALERMO – Chi ha lanciato un chilo di cocaina dal finestrino? Il tassista o il cliente? Non c’è certezza che sia stato quest’ultimo e non è stato fatto un approfondimento sul conducente del mezzo. Così può essere sintetizzata la storia.
Risultato: imputato assolto e scarcerato dalla Corte di appello dopo due anni e mezzo di custodia cautelare.
Ottobre 2023. I poliziotti hanno organizzato un posto di blocco vicino Fulgatore in provincia di Trapani. In lontananza vedono che qualcuno lancia una borsa dal finestrino. Fermano il taxi, un Van della Ford, diretto all’aeroporto di Trapani Birgi. Nel frattempo recuperano la borsa, dentro c’è un chilo di cocaina purissima.
In carcere finisce Pietro Gandolfo, 54 anni, con precedenti per droga. Si professa innocente. Non è stato lui, dice, anche perché i finestrini del sedile posteriore non si aprono. Il giudice per l’udienza preliminare lo condanna a 5 anni di carcere.
Al processo di secondo grado l’avvocato Rosalia Zarcone contesta la ricostruzione dell’accusa. Nella borsa non ci sono le impronte digitali dell’imputato. Il taxi viaggiava a forte velocità, circostanza che può avere tratto in errore gli agenti. Chi può dire che sia stato lui? Secondo la difesa, inoltre, non sarebbe stata approfondita la figura del tassista. Il dubbio c’è. Sentenza ribaltata. Gandolfo è stato assolto con l’ampia formula per non avere commesso il fatto.