Palermo, nuovo regolamento per contributi a teatri e associazioni

Palermo, nuovo regolamento per contributi a teatri e associazioni

Atteso da 30 anni, Alotta: “Sosteniamo le attività culturali”

PALERMO – Un albo ufficiale degli operatori culturali della città, distinto in base agli anni di esperienza e da aggiornare annualmente, per elargire contributi a teatri privati e associazioni di Palermo che coprano parte delle spese per produzioni e programmi stagionali. Palazzo delle Aquile, dopo 30 anni, potrebbe finalmente dotarsi di un nuovo regolamento per la promozione e il sostegno delle attività culturali.

L’ultimo risale al 1993 e non è stato praticamente più usato; i tentativi di riforma sono rimasti lettera morta e così i teatri privati della città hanno chiesto al comune di Palermo di correre ai ripari. La Quinta commissione del consiglio comunale, presieduta da Salvo Alotta, ha accolto l’appello e formulato una bozza condivisa con gli uffici e l’assessore al ramo Giampiero Cannella, adesso al vaglio della commissione Regolamento e dei tecnici per valutarne gli aspetti anche giuridici. Un iter che dovrebbe portare all’arrivo di una delibera a Sala Martorana entro la fine dell’anno.

Una storia travagliata

A Palermo gli operatori culturali sono oltre 600 e i teatri privati sono fra i soggetti più grandi: Gianni Nanfa per il Jolly e Vito Meccio per l’Agricantus si sono fatti portavoce di una ventina di realtà che chiedono un aggiornamento del regolamento. L’ultimo, come detto, risale a 30 anni fa e fu approvato dall’allora commissario straordinario Vittorio Piraneo; nel 1994 furono effettivamente erogati dei contributi a un’ottantina di privati ma poi, nonostante non sia stato mai abrogato, del regolamento non se ne è avuta più traccia. A più riprese negli anni successivi si è tentato di aggiornarlo e nel 2004 la giunta ha emanato perfino un avviso per l’iscrizione all’albo anagrafico degli operatori culturali; un tentativo di capire quanti erano gli attivi e quali somme servivano. Anche perché, tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, il risveglio culturale e turistico di Palermo ha fatto lievitare sensibilmente il numero degli operatori fino a superare il numero di 600.

Alotta e Miceli: “Sosteniamo la cultura”

Sinora si è andati avanti con bandi e avvisi per l’acquisizione di spettacoli e progetti per il Natale, l’estate, il carnevale o in coincidenza con altri eventi ma senza un regolamento che definisse paletti e procedure. Da qui l’esigenza di un nuovo regolamento a cui la Quinta commissione ha lavorato redigendo la bozza: “A Palermo ci sono circa 650 operatori culturali fra associazioni, cooperative e fondazioni – dice Alotta -. Il consiglio non ha mai regolamentato la materia e siamo fermi a uno strumento non specifico risalente al 1993. Dobbiamo valorizzare, promuovere e sostenere le attività culturali e per questo serve un regolamento che la commissione ha abbozzato dopo un confronto con i rappresentanti del settore, l’assessore Cannella e gli uffici. Una bozza trasmessa anche alla commissione Regolamento e di cui si stanno verificando gli aspetti tecnici e giuridici”.

“Tante associazioni culturali da anni si sobbarcano gran parte del peso di tenere viva la fiamma della cultura, raggiungendo risultati importanti nonostante la scarsità di risorse e di supporto continuativo e certo – aggiunge il vicepresidente Giuseppe Miceli -. In commissione cultura stiamo quindi portando avanti un nuovo regolamento, chiaro e snello, che possa dare certezze a questi operatori e supportare la nascita di nuovi. Come vicepresidente, auspico un rapido passaggio in Aula che arricchisca il testo nei criteri di assegnazione e nella efficacia”.

Cannella: “Vuoto normativo da colmare”

La bozza prevede un elenco degli operatori da aggiornare ogni anno, entro settembre, suddiviso fra chi ha meno di tre anni di attività, chi fra quattro e nove e chi oltre 10, escludendo ovviamente le realtà già finanziate dal pubblico come Massimo e Biondo; tre le fasce di contributi (fino a 15 mila euro, fino a 30 mila e fino a 60 mila) che potranno coprire fino alla metà delle spese e saranno erogati entro 90 giorni dalla conclusione. Per produzioni teatrali e cinematografiche, l’intervento non potrà superare i 25 mila euro. Il Comune dovrà poi stanziare delle somme, attingendo per esempio dall’avanzo che sarà liberato con l’approvazione del bilancio consolidato.

“Stiamo lavorando in sinergia con la commissione Cultura per portare all’approvazione in consiglio comunale un regolamento che possa consentire all’amministrazione di sostenere teatri ed attività culturali private – dice l’assessore Cannella -. Esiste un vuoto normativo in tal senso che impedisce all’amministrazione di valorizzare l’enorme ricchezza di proposta culturale che anima la città. Per questo stiamo intervenendo rapidamente allo scopo di dare una ulteriore  risposta concreta al mondo della cultura cittadina”.


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