PALERMO- Le voci dall’ospedale ‘Cervello’ sono tese come non erano da tempo. Sono voci dalla trincea e raccontano l’onda del Covid che si sta abbattendo con forza, Omicron o non Omicron. Al pronto soccorso l’allerta è massima: i casi di positivi bisognosi di cure, magari non gravissimi, stanno aumentando. Stanotte i pazienti erano anche più di quaranta, ieri è stata una giornata campale, come abbiamo raccontato. Alle undici di questa mattina, nell’area d’emergenza, ci sono trentanove pazienti per un indice di sovraffollamento del 195 per cento. La situazione mostra una forbice: crescono i ricoveri al pronto soccorso, a Palermo, la terapia intensiva Covid del ‘Cervello’ viaggia ancora su numeri controllabili. In queste ore altre persone sono morte, erano non vaccinate.
“Il paziente che arriva da noi – spiega il dottore Baldo Renda, primario della Terapia intensiva – è di solito anziano, con patologie e non vaccinato. Sono i casi più gravi e sono quelli che, purtroppo, hanno le maggiori possibilità di non farcela. Penso che gennaio e febbraio saranno mesi molto difficili. Vedremo l’impatto di Omicron e delle feste”. Il dottore Renda, come i suoi colleghi, vive un’apnea che dura da tanti mesi. Ogni volta che sembra che si possa respirare, il divampare dei contagi ricaccia tutti giù.
“C’è, inutile nasconderlo, il timore di un sovraccarico dovuto alle varianti – ha detto a LiveSicilia.it, il dottore Massimo Geraci, primario dell’area d’emergenza all’ospedale Civico di Palermo -. Omicron presenta dei profili di contagiosità molto più elevati, ma sembra che la sua letalità e la gravità delle condizioni siano limitate. Bisognerà vedere quale sarà l’impatto sulle strutture dovuto a una circolazione molto più rapida, con gli ospedali che rischiano di riempirsi”. Alcuni reparti, anche al Civico, sono stati messi in preallarme per una possibile riconversione Covid. Moltissimi pazienti, anche se meno gravi, rischiano di mandare in tilt il sistema.
Oggi intanto ci sarà una riunione cruciale dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, con il Comitato tecnico scientifico. Come abbiamo anticipato, sarà inserito il criterio delle terze dosi per le valutazioni di rischio nei comuni siciliani. Le zone con meno vaccinati con il richiamo saranno più facilmente passibili di cambi di colore in senso restrittivo. E’ un tentativo per fermare la nuova ondata.