Palermo, il Covid nelle scuole: la mappa del contagio

Palermo, il Covid nelle scuole: la mappa del contagio

I casi positivi tra i banchi, circoscrizione per circoscrizione.
CORONAVIRUS TRA I BANCHI
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Gli ultimi dati dei positivi tra i banchi – sia studenti, che docenti, che personale amministrativo, tecnico e ausiliario – offre il quadro di una Palermo a chiazze, con una netta prevalenza dei contagi nei quartieri del centro. Sono numeri elaborati dall’Usca-Scuola nell’ultima settimana – dal 17 gennaio a oggi – e si riferiscono ai casi ‘già lavorati’ e presi in carico, non alle segnalazioni. Che sono molte di più e che raccontano, con una voce grezza ma chiara, una presenza assidua del virus.

Il numero dei contagi

Secondo la radiografia dell’Usca, che fa capo alla struttura commissariale, in sette giorni, ci sono stati in tutto novantotto positivi al Covid. Il massimo si raggiunge con trentaquattro casi, nell’ottava circoscrizione (che comprende i quartieri Politeama – Libertà – Montepellegrino – Malaspina-Palagonia). Segue la quarta (Cuba – S. Rosalia – Altarello – Mezzomonreale – Boccadifalco) con diciannove. Ecco la tabella completa.

L’Usca: boom di segnalazioni

“Riceviamo tantissime segnalazioni spiega la dottoressa Giulia Teresi, responsabile dell’Usca Scuola in servizio presso il dipartimento di prevenzione della struttura commissariale -, soltanto stamattina sono centodieci e si pensi che ogni segnalazione può riportare il dato di più alunni positivi. Per esempio, nella mail più recente ce ne sono sei. Vorremmo chiarire un punto: il nostro operato segue le indicazioni ministeriali e le note assessoriali della Regione Sicilia. Condividiamo le criticità manifestate in questi ultimi giorni in quanto sono tanti i passaggi e diversificati in rapporto all’età dell’alunno/status vaccinale. La scuola, in tutte le sue componenti, a cominciare dai dirigenti che hanno raccontato situazioni non semplici, ha la nostra massima comprensione, oltre all’impegno”.

I presidi: momento difficile

Le regole sono tante e diverse, calibrate per il differente grado di istruzione (QUI le abbiamo riassunte). Un ginepraio in cui non è semplice orientarsi. “Viviamo un momento difficile – dice la professoressa Daniela Crimi, preside del linguistico ‘Cassarà’ – come un complicatissimo gioco di scacchi. Noi lavoriamo il sabato e la domenica, come è accaduto a Natale e Capodanno per comunicare i dati alle Usca. Su sessantaquattro classi tre sono in Dad, ma sono tantissime quelle ‘miste’, tra presenza e distanza, abbiamo cinquantuno ragazzi positivi, il dato è in aggiornamento”. Aggiunge il professore Domenico Di Fatta, preside del magistrale ‘Regina Margherita’: “Sì, facciamo le nottate per le segnalazioni. Consideri che gli uffici amministrativi, per il Covid, sono dimezzati. Abbiamo duemila alunni di cui 177 positivi, più quattordici docenti e settantuno tra professori e personale Ata in quarantena. Ci sono soltanto due classi in Dad, su novanta, ma praticamente quasi tutte le altre in didattica mista. Cioè, ci sta in classe e chi segue da casa. Mi creda – sospira il preside – siamo tutti stremati”. E chi potrebbe contraddirlo?

(foto d’archivio)


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