Palermo, "cresta sui lavori all'istituto Volta": imprenditori condannati

Palermo, “cresta sui lavori all’istituto Volta”: imprenditori condannati

L'istituto Alessandro Volta
"Truffa aggravata all'Unione europea"

PALERMO – Due 2 anni e 8 mesi ciascuno di carcere e 54 mila euro di multa alle società. Sono le condanne inflitte dal giudice per l’udienza preliminare agli imprenditori Antonio Falcone, Emanuele Capizzello, Giulia Savì e Gioacchino Gabriele Falcone.

Erano stati coinvolti in una inchiesta della sezione siciliana della Procura europea, coordinata dai pm Calogero Ferrara e Amelia Luise, per truffa aggravata all’Ue e violazione della legge sui subappalti. Secondo l’accusa, i lavori di ristrutturazione all’istituto superiore Alessandro Volta di Palermo sarebbe stati eseguiti male o incompleti, risparmiando sui materiali. In alcuni casi mai realizzati, mettendo a rischio la sicurezza di studenti, professori e collaboratori scolastici.

“Fatture fittizie”

La scuola nel rione Settecannoli, storico istituto tecnico industriale, negli anni ha ampliato la sua offerta formativa. Gli imprenditori “attraverso il metodo dei ‘subappalti a cascata’ e delle fatturazioni fittizie, attraverso il risparmio o il mancato utilizzo di materiale, la mancata o incompleta realizzazione delle opere contabilizzate” – sottolinearono gli investigatori – avrebbero ottenuto “ingiusti profitti in danno del buon esito di progetti di ristrutturazione dell’edilizia scolastica finanziati dall’Unione europea, della sicurezza tecnico-strutturale delle opere stesse nonché quella dei loro fruitori”.

“Lavori non a regola d’arte”

Alcuni lavori sarebbero stati eseguiti “artigianalmente” e non da maestranze specializzate che potessero certificarli. Ad esempio le porte antincendio, sarebbero state “installate su telai non conformi e con meccanismi di sblocco non efficienti”. Il “massetto dei servizi igienici (la superficiale del supporto sul quale verrà eseguita, in un secondo momento, la posa della pavimentazione) è fatturato per intero, ma di fatto realizzato solo sulla carta, così come sulla carta risultava il montaggio di materiale regolarmente spesato e mai consegnato”.


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