Là dove c'era una villetta... : degrado nella "giungla" Palermo

Là dove c’era una villetta… erbacce e degrado nella “giungla” Palermo

Si va avanti con bonifiche straordinarie, ma all'ordinario chi ci pensa?
IL CASO
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PALERMO – Dal vocabolario della città di Palermo dovrebbe essere bandita la parola “straordinario”, come l’ultimo piano di diserbamento annunciato dall’assessore Piero Alongi con delega al Verde.

Specie quando dietro la parola si nasconde l’ordinaria inefficienza. “Tra ottobre e novembre la Reset si occuperà del diserbo anomalo in oltre 4.300 strade della nostra città, in tutti i quartieri”, ha spiegato Alongi.

Il punto è che nel frattempo senza gli interventi ordinari i luoghi ripuliti in fase straordinaria saranno presto e certamente di nuovo sporchi. Ergo servirà un nuovo piano straordinario a meno che – mai smettere di avere fiducia – l’ordinario inizi a funzionare.

Non c’è (o quasi) zona senza erbacce. Non vengono tagliate da così tanto tempo da essere diventate alberi. Sembrano alberi, ma non lo sono.

C’è un esempio, che è stato segnalato alla redazione di Livesicilia, apparentemente di minore rilevanza ma che fotografa l’andazzo generale. Nel 2021 fa ripulito uno spicchio di 300 metri quadrati in viale Regione Siciliana, all’incrocio con via Filippo Mulè.

Merito dell’iniziativa di un club Lions, d’intesa con il Comune. “Tutela del paesaggio e rispetto del decoro urbano, recupero dell’area e piantumazione alberi”, c’è scritto in una targa. Non ce ne voglia chi l’ha affissa, ma oggi suona come uno sberleffo.

Incuria totale altro che decoro urbano. L’assessore Fabrizio Ferrandelli aveva pensato di realizzarvi un’area di sgambamento per cani. Il nucleo cinofili della polizia municipale lo scorso dicembre ha eseguito un sopralluogo per valutare la fattibilità. Risultato: troppo piccola, parere negativo.

Qualche mese fa si sono armati di secchi e rastrelli i volontari delle associazioni “Oltre Le Distanze” e “Tommaso Natale e Dintorni“. Come vanno le cose oggi? Malissimo, perché nessun operaio da allora è stato inviato dal Comune a ripulire.

Ineluttabile è la parola giusta per la città di Palermo. Era scontato che il degrado sarebbe ricomparso. Gli alberi, quelli veri, sono sommersi da erbacce e rifiuti. Per la cronaca, ci sono pure delle panchine che stanno lì ma non si vedono, manco fossero i resti della città perduta di Angkor inghiottita dalla giunga cambogiana.


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