PALERMO – Rimase oltre un anno in carcere con l’accusa di essere un capomafia, ora la sua assoluzione diventa definitiva. Il dentista Giuseppe Albanese di Caltavuturo non ha commesso il fatto, ma ci sono voluti quattro processi, di cui l’ultimo in Cassazione, per stabilirlo.
Il processo era una costola di quello già definito con una sfilza di condanne definitive e scaturito dall’operazione “Black Cat” dei carabinieri che nel 2016 arrestarono boss e gregari di diversi clan delle Madonie.
In primo grado Albanese era stato assolto. La Corte di appello aveva ribaltato il verdetto ed era arrivata una condanna a 9 anni. Condanna annullata con rinvio dai supremi giudici, i quali decisero che era necessario un nuovo processo di secondo grado. Al termine del quale è passata la difensiva degli avvocati Giuseppe Minà e Francesco Petrelli. Ora la Cassazione ha confermato l’assoluzione.
Secondo l’accusa, che non ha retto, Albanese sarebbe stato il capo della famiglia mafiosa di Caltavuturo, fino al momento in cui sarebbe stato spodestato da Stefano Contino.
I difensori hanno accolto con soddisfazione l’esito del procedimento. Ora valuteranno i presupposti per presentare istanza e ottenere un risarcimento dei danni per ingiusta detenzione.

