Comune, le polemiche su Italia viva: Di Gangi non chiude le porte

Palermo, Di Gangi: “Niente veti, ma Italia viva decida con chi stare”

Messaggio della consigliera comunale Pd ai renziani ma anche ad Avs, M5s e Miceli
CENTROSINISTRA
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PALERMO – Lo scontro nel centrodestra (per ora ricomposto) “simbolo di due anni e mezzo trascorsi in una continua lotta di potere”, il ruolo dei renziani nell’Amministrazione Lagalla e, soprattutto, il rischio che le fibrillazioni della maggioranza finiscano per turbare il campo del centrosinistra. Mariangela Di Gangi, consigliera comunale di Palermo approdata da pochi mesi al Pd, guarda con distaccato interesse alle dinamiche del centrodestra e non chiude le porte a Italia viva per il futuro.

Che idea si è fatta della querelle Faraone-Schifani-Lagalla?
“L’ennesimo scontro di una maggioranza litigiosa, ma stavolta siamo davanti a qualcosa di più pericoloso. Da due anni e mezzo questo centrodestra è caratterizzato da scontri di potere, posizionamenti e duelli per le poltrone. Da quando si sono insediati alla guida della città abbiamo assistito a spallate, minacce di crisi, scarsi numeri in aula e interventi salvifici di Lagalla. Questo è il prezzo che si paga quando si ha una maggioranza composita e variegata senza un’idea che faccia da collante”.

Anche le maggioranze di Leoluca Orlando erano variegate.
“Assolutamente, ma in quel caso le ampie e variegate maggioranze erano funzionali a consentire una chiara e incisiva azione di governo. Oggi non è così e questa maggioranza si sta rivelando un cappio per l’attuale sindaco”.

Per Dario Chinnici e Totò Orlando il problema non si pone, si ritengono dei ‘civici’ all’interno della coalizione di centrodestra.
“È chiaro a tutti che non è questa la situazione e che pensare che tutto si possa risolvere con una pubblica abiura su richiesta è ridicolo per chi lo fa e per chi la ha chiesta e se la farà bastare. A me, tuttavia, non interessano i bollini e le etichette, quanto le idee sulle cose da fare”.

Si spieghi meglio.
“Se ci fosse ancora Iv al Comune di Palermo gli chiederei cosa pensa della pedemontana, ad esempio. Ma pare che Renzi e Faraone non abbiano più rappresentanza istituzionale al Comune. Solo consulenze. La verità è che anche stavolta hanno risposto ‘presente’ alla rinuncia di identità chiesta per continuare a far parte della coalizione e restare al governo. Come d’altronde hanno sempre fatto anche su altri temi”.

Tra le cose ‘da fare’ ci sono anche i passaggi sui diritti?
“Dei diritti non parlo più perché sul tema registro soltanto una vergognosa strumentalizzazione all’interno della maggioranza. C’è chi si finge paladino dei diritti e chi si finge antagonista. La verità è che questo centrodestra regola i propri conti interni su temi che toccano la vita delle persone. Per questo motivo non voglio più prestarmi a questa narrazione. I diritti sono diventati il vessillo per distrarre la città dalle battaglie di piccolo cabotaggio sul sottogoverno”.

Le baruffe nel centrodestra rischiano però di danneggiare il vostro campo. Avs, M5s e l’ex candidato sindaco Miceli sbarrano la strada a Italia viva.
“Il rischio di un danno nel nostro campo c’è ma sono fiduciosa. Sono convinta che questa opposizione, altrettanto composita e variegata, finora sia riuscita a guardare oltre i propri percorsi politici nazionali rimanendo unita sugli interessi della città. Credo che sarà così anche in futuro”.

Risposta un po’ troppo ‘politica’, le polemiche sono già in corso.
“Auspico che non ci lasceremo logorare da dinamiche pretestuose. Non dobbiamo commettere l’errore del centrodestra mettendo le differenze al di sopra degli interessi di Palermo. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. la politica ha vissuto tante fasi negli ultimi anni e tutti hanno governato con tutti, ad eccezione di Fratelli d’Italia. Anche in questo caso bisogna avere ben chiaro in mente cosa si vuole fare, e sarà inevitabilmente più facile mettere in secondo piano il tema del ‘con chi'”.

Nessun veto su Italia viva quindi?
“Conteranno le storie personali e, di certo, il tema etico sarà centrale per una città come Palermo. Ma per il resto credo che le sigle contino ben poco, concentriamoci sulle cose da fare piuttosto”.

Una posizione simile a quella del suo segretario Barbagallo, che lanciando un aut-aut a Iv ha di fatto aperto ai renziani.
“Viviamo un momento storico delicato, le valutazioni devono andare oltre il proprio orticello. Parlare di Italia Viva oggi significa ‘guardare il dito’ e non la luna. Voglio sapere prima di tutto cosa contiamo di realizzare, e in questo mi affido totalmente alla segretaria Schlein, che non ha la puzza sotto il naso parlando di Iv ma che punta in maniera netta, ad esempio, alla Patrimoniale”.

Avanti con Italia viva quindi?
“Eviterei di ingarbugliarci in dibattiti che rischiano di essere un modo per complicarci la vita prima di parlare delle cose serie. La verità, al momento, è che questo centro moderato ha un peso inesistente nella coalizione di Lagalla e finisce per soccombere all’arroganza e alla prepotenza della destra. Se tutto questo cambia e se iniziano a far pesare il loro punto di vista, allora parliamone. Nessuno ha detto ‘Iv venite nel centrosinistra’, perché ad oggi non ci sono le condizioni. Se Italia viva dovesse iniziare a fare vera opposizione a Palermo e alla Regione, allora si aprirebbe un altro scenario. I nemici stanno dall’altra parte, ma Italia viva cominci a dire da che parte sta”.


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