PALERMO – È polemica a Palermo per dei cartelloni pubblicitari apparsi in diverse strade della città. I cartelloni pubblicitari fanno riferimento ad un’attività commerciale dal nome ‘Gnocca’ che produce pasta fresca.
La consigliera comunale Mariangela Di Ganci chiede, tramite una mail inviata al sindaco Roberto Lagalla e all’assessore Giuliano Forzinetti, che questa pubblicità venga rimossa perché “sessista e fortemente lesiva della dignità delle donne, attualmente visibile in città e relativa al prodotto “Gnocca – Bona e Pasta”, proponendo l’ennesima mercificazione del corpo femminile e relegando la donna a mero oggetto del desiderio”.
“Stereotipi inaccettabili”
“L’annuncio utilizza infatti un’immagine e un linguaggio che sfruttano stereotipi di genere inaccettabili per la nostra città – si legge ancora nella mail -. Peraltro, ai sensi degli articoli 7 e 11 bis del Regolamento per la Pubblicità del Comune di Palermo, è obbligatorio che i contenuti pubblicitari rispettino la dignità delle persone, escludendo rappresentazioni offensive e discriminatorie”, criteri che, nella mail scritta dalla consigliera comunale, non vengono rispettati: “La pubblicità segnalata appare in palese contrasto con tali principi, veicolando messaggi lesivi della parità di genere e del rispetto dovuto a tutte le cittadine e i cittadini”.
“Vi chiedo quindi un intervento immediato per la rimozione di questa affissione, a tutela dei valori civili della nostra comunità e per dare immediatamente un segnale chiaro contro ogni forma di comunicazione sessista”, conclude Mariangela Di Ganci.
Forzinetti: “Regole violate”
“Concordo sulla violazione del regolamento della pubblicità, ma soprattutto sull’inopportunità e sulla violazione dei principi e dei valori sulla parità di genere e sul rispetto della donna. Su questo la nostra amministrazione ha una morale chiara e determinata”, dichiara l’assessore alle attività produttive ed economiche Giuliano Forzinetti.
“Ho già mandato al dirigente ed agli uffici di porre in essere i dovuti provvedimenti al fine – ha concluso l’assessore – di oscurare gli impianti pubblicitari oggetto della violazione”.