PALERMO – “Una sentenza che restituisce giustizia a chi l’aveva vista negata”, la definisce l’avvocato Raimondo Cammalleri. Il giudice onorario del Tribunale del lavoro di Palermo Maria Cusenza ha dato ragione a una donna e torto all’Inps.
È stato riconosciuto il diritto all’indennità di disoccupazione a una cittadina italiana tornata dalla Svizzera dove ha lavorato dal 2017 al 2020. La sua domanda era stata respinta. Secondo l’Inps, la “dichiarazione di disponibilità al lavoro” (è uno dei documenti necessari ndr) sarebbe stata presentata “troppo presto”, prima dell’effettivo rimpatrio.
L’avvocato Cammalleri ha ribaltato la ricostruzione dell’istituto previdenziale, portando come prova il biglietto aereo che certifica il rientro avvenuto l’8 ottobre e una dichiarazione del Consolato d’Italia a Zurigo che conferma ufficialmente la data. Non solo: la dichiarazione di disponibilità era stata presentata tempestivamente, il 19 ottobre, nel rispetto dei termini di legge. Ragion per cui l’Inps deve erogare l’indennità.
“Questa non è solo una vittoria personale, ma un segnale forte per tutti i lavoratori italiani che, dopo anni di lavoro all’estero, si trovano a dover combattere contro la burocrazia per vedere riconosciuti i propri diritti. Le istituzioni hanno il dovere di valutare i fatti con rigore, senza interpretazioni arbitrarie o ostacoli ingiustificati. I diritti non si negano con i formalismi”, spiega Cammalleri.