Palermo, il drone per portare il cellulare al detenuto per mafia

Palermo, il drone per portare il cellulare al detenuto per mafia

La difesa chiede di analizzare i tabulati

PALERMO – Uno dei cellulari è stato “recapitato” con il drone nella cella che ospita anche Saverio Matranga. Sta scontando una condanna definitiva per mafia nel carcere Pagliarelli di Palermo. Il detenuto è stato denunciato. Il suo legale, l’avvocato Cinzia Pecoraro, annuncia che chiederà l’analisi dei tabulati per verificare se davvero, circostanza che esclude, Matranga abbia usato uno dei telefonini.

Ne sono stati trovati quattro. Gli agenti della polizia penitenziaria, guidati dal comandante Giuseppe Rizzo, hanno prima visionato le immagini delle telecamere. C’è un allarme generalizzato nelle carceri italiane. L’attenzione è massima. Nelle immagini si vedeva chiaramente il drone avvicinarsi alla finestra di una delle celle dell’ala destinata all’alta sicurezza, un detenuto allungare il braccio e afferrare il cellulare. Nel corso della successiva perquisizione si è scoperto che i telefonini erano stati nascosti dentro il water dopo averli avvolti nel cellophane per evitare il distruttivo contatto con l’acqua.

Matranga fu arrestato nel 2018. Nel blitz la squadra mobile tracciò la scalata al potere di Giovanni Musso. Un potere esercitato anche imponendo ad un sacerdote di ‘benedire’ una festa di quartiere organizzata solo per fare soldi.


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