Confimprese Palermo, presieduta da Giovanni Felice, ha presentato un esposto in Procura denunciando l’irregolarità edilizia della nuova area di circa 1400 metri quadrati, destinata a ristorazione, del centro commerciale Forum di Palermo.
Dopo aver segnalato al sindaco Roberto Lagalla e alla Giunta l’esistenza di un ampliamento abusivo dell’originaria costruzione, la cui prima realizzazione venne approvata nel 2006, Confimprese, dunque, ha scelto la strada giudiziaria. E in un lungo esposto ha ripercorso la storia del centro commerciale il cui progetto fu approvato insieme alla stipula di una convenzione urbanistica tra il Comune di Palermo e la società Multi Veste Italy 4 s.r.l.
Le modifiche al progetto originario, spiega l’associazione di categoria, “possono essere apportate solo se specificatamente approvate dal Consiglio Comunale”. Perchè le modifiche stesse andrebbero a incidere” sul contenuto della Convezione che ha determinato il rilascio dell’autorizzazione necessaria alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale”.
E invece, secondo Confimprese, la Giunta Comunale il 14 ottobre 2021 confermando “tutte le altre opere proposte dalla società̀ Multi Veste Italy 4 s.r.l., ha escluso espressamente la ristrutturazione del centro commerciale”. Le opere di demolizione e ristrutturazione del Forum realizzate dalla Multi Veste Italy 4 srl non sarebbero state oggetto di approvazione nella deliberazione del Consiglio Comunale e non farebbero parte della proposta di convenzione, e quindi sarebbero state fatte in violazione di legge.
“Dalle notizie in nostro possesso – dice Confimprese- non è dato sapere se la Multi Veste Italy 4 ha agito senza alcuna autorizzazione o se ha goduto di un provvedimento illegittimo da parte dell’amministrazione, nonostante entrambe le parti fossero a conoscenza che l’intervento edilizio avrebbe dovuto essere specificatamente sottoposto al vaglio e conseguente approvazione del Consiglio Comunale sia nel rispetto della modifica progettuale sia nella stipula di una nuova convenzione che, tra gli altri, doveva stabilire gli eventuali vantaggi della collettività rispetto alle opere realizzate”.