Palermo fermo sui calci piazzati |Dieci punti persi su palla inattiva - Live Sicilia

Palermo fermo sui calci piazzati |Dieci punti persi su palla inattiva

Dodici reti nate da calci d'angolo o punizioni mai dirette in porta: una serie di disattenzioni che i rosa hanno pagato in termini di risultati sin dall'esordio stagionale e che continuano ad essere un cruccio per mister Iachini.

calcio - serie a
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PALERMO – Dodici gol nati da palla inattiva e dieci punti lasciati per strada. Il Palermo continua a soffrire in maniera evidente lo strapotere degli avversari sui calci da fermo e paga ancora una volta una marcatura non proprio esemplare. Quella di Fredy Guarin nell’ultimo turno di campionato è l’ennesima dimostrazione di come i rosa debbano ancora registrare i meccanismi in marcatura, elemento decisamente insolito per una squadra che gioca insieme da quasi due anni. Quattro delle dieci reti subiti nelle ultime cinque partite nascono appunto da calcio passivo e nel 2015 il Palermo non ha subito rete su azione da fermo in due sole partite, contro Cagliari e Sampdoria.

Eppure sono stati i blucerchiati ad inaugurare l’annus horribilis sui calci da fermo. Una rete di Gastaldello nei minuti di recupero dell’esordio in campionato ha fatto sì che la Samp strappasse un pareggio e che il Palermo dimostrasse la prima disattenzione su palla inattiva. Una basta una giornata per vedere ancora una volta la difesa in bambola, stavolta su calcio d’angolo: Andelkovic stende Toni in area al Bentegodi e il Verona va a segno su rigore, per poi ribaltare il risultato e vincere 2-1. Nel periodo che precede il ritiro in Friuli, vero spartiacque della stagione del Palermo, arrivano altre due reti per disattenzioni difensive su calcio piazzato: a Napoli il primo dei tre gol subiti arriva da un’incornata di Koulibaly su gioco passivo, mentre ad Empoli un’azione da fermo prolungata porta al gol del momentaneo 2-0 di Tonelli. Nasce teoricamente da palla inattiva anche il secondo gol di Djordjevic in Palermo-Lazio, ma l’azione in questione è un rinvio di Marchetti senza mischie in area, dunque non influente nel conteggio.

Il Palermo che torna dal Friuli è cambiato: gioca più coperto, trova la vittoria in extremis e riscopre un Dybala fino ad allora fermo alla rete dell’esordio con la Samp. Quello che non cambia è la difesa sulle palle inattive: calcio d’angolo, altro “abbraccio” energico di Andelkovic e Magnusson che cade in area. Rigore e rete di Rodriguez, che mantiene così aperta la striscia di reti nate su calci piazzati. La striscia prosegue per un’altra giornata, con la Juventus che trova la rete del definitivo 2-0 grazie ad una spizzata di Llorente, poi sembra che il Palermo cambi marcia. L’illusione data dalle porte inviolate contro Chievo e Milan dura poco: al Barbera arriva l’Udinese e Thereau trova subito il gol approfittando di una mischia in area. Altro intervallo di due partite (Genoa e Parma, ndr) per poi perdersi nuovamente una marcatura su calcio da fermo. Stavolta è Glik ad approfittarne e a dare al Torino un punto prezioso.

Dopo Torino si torna al punto di partenza. Il successo in extremis col Sassuolo, la beffa di Bergamo con l’Atalanta e il roboante 5-0 inflitto al Cagliari distolgono lo sguardo da una difesa non proprio perfetta sulle marcature in fase di palla inattiva, ma i problemi sorgono puntualmente alla prima trasferta del nuovo anno. Il 2-0 della Fiorentina è segnato da Basanta al termine di un’azione insistita nata su calcio di punizione, la Roma trova il gol dell’1-1 con Destro dopo una sponda di Strootman, sempre in un’azione nata da calcio di punizione. A Genova la Samp non punge più di tanto su tiri da fermo, poi arrivano il Verona e l’Inter. Tachtsidis e Guarin, entrambi per il vantaggio, entrambi di testa.

Se la doppia cifra di gol subiti su palla inattiva fa riflettere, quella dei punti persi farà storcere il naso. Perché i dodici gol presi sono costati al Palermo la bellezza di dieci punti, un bottino che avrebbe permesso ai rosa di poter quantomeno sentirsi padroni della propria salvezza e di poter disputare un intero girone di ritorno con la tranquillità di chi ha già raggiunto il proprio obiettivo. Disattenzioni pagate care, che oggi pesano in maniera forse eccessiva. Ma d’altronde, con una difesa che tra infortuni e squalifiche è costretta a continue rivoluzioni, fare meglio sarebbe un miracolo. Non è un caso che il miglior Palermo, da questo punto di vista, sia stato quello dei nove risultati utili consecutivi. Contro il Napoli si profilano nuovi esperimenti forzati lì dietro, stavolta però Iachini spera di poter vedere una prestazione diversa.


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