A Palermo si muovono bande di ragazzi. Arrivano allo scontro fisico rivendicando una supremazia che si basa sulla forza. I luoghi di aggregazione e divertimento possono trasformarsi in campi di battaglia. Quanto accaduto il 9 dicembre scorso in via Isidoro La Lumia ne sarebbe la prova.
Quella notte si sono fronteggiati un gruppo proveniente dal quartiere Sperone e un altro dalla Zisa. Ogni pretesto è utile per sfidarsi. Prima gli sguardi, poi i gesti mimando il taglio della gola, infine lo scontro. La lite si è trasformata in rissa. A mostrare i muscoli è stato un trentenne pregiudicato che ha esploso diversi colpi di pistola. Fortunatamente l’arma era puntata verso l’alto, altrimenti ci sarebbe potuto scappare il morto.
Nella sua fedina penale ci sono dei precedenti per rapina. Certamente sarà chiamato a rispondere della detenzione illegale dell’arma. La sua condizione di pregiudicato gli impedisce di possederne una legalmente. Sono state eseguite delle perquisizioni. L’arma non è stata ancora trovata, e neppure il trentenne che non era in casa quando hanno bussato i carabinieri inviati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni.
Alla identificazione si è giunti scandagliando e incrociando i filmati delle telecamere di sorveglianza con il video amatoriale girato con un cellulare dal balcone. L’uomo che ha sparato prima si è allontanato a piedi e poi in sella ad uno scooter. Sull’asfalto sono rimasti i bossoli, che vengono analizzate dai carabinieri del Ris, e tracce di sangue. Queste ultime appartengono ad uno dei partecipanti alla rissa preso a calci e pugni.
Nulla c’entrerebbe con i colpi di pistola l’incidente che poco prima aveva coinvolto quattro auto parcheggiate in via Gaetano Daita. Probabilmente ad urtarle qualcuno in fuga per la paura. Anche lui sarà identificato come i componenti delle due bande che si muovono cercando lo scontro.