PALERMO – A due partite dalla fine del girone d’andata il Palermo, forte dei tre risultati utili consecutivi, punta ad arrivare nel migliore dei modi al giro di boa per chiudere in crescendo il suo 2022. Domenica 18 dicembre i rosa affronteranno, nella loro ultima gara di quest’anno solare tra le mura amiche del Barbera, il Cagliari con Corini intenzionato a riproporre il 3-5-2 visto a Ferrara contro la SPAL. Un cambiamento che, dopo vari tentativi a gara in corso, è stato proposto per la prima volta dal primo minuto e che ha dato risposte interessanti seppur ancora poco costanti durante il match.
I RUOLI CHIAVE
I cambiamenti tattici più “radicali” provengono da lontano, da quella sconfitta rovinosa subita a Terni che ha portato Corini a rimescolare le carte del gioco rosanero. Rimane il 4-3-3 ma si vira verso un modus operandi più equilibrato e prudente, con un centrocampo che predilige la sostanza alla tecnica e un jolly di fascia come Elia che cambia l’assetto rosanero tra fasi di possesso e non possesso.
Nonostante la tegola del brutto infortunio occorso all’esterno scuola Atalanta i rosa hanno continuato a lavorare su questa interpretazione, fino ad arrivare alla sua forma più concreta di un 3-5-2. Passaggio reso possibile grazie all’esplosione in mezzo al campo di Gomes nonché del pieno recupero di Sala sulla corsia di sinistra, vero e proprio terzino tutta fascia del roster rosanero che fa da contraltare ad un Valente che copre con spirito di sacrificio qualche difficoltà sul piano difensivo.
Seppur a sprazzi, il Palermo nelle ultime gare ha mostrato momenti di buon gioco e di trame ben orchestrate, grazie anche all’apporto in mezzo al campo di un “doppio play” prima con Damiani e per ultimo con Stulac ad alleggerire il lavoro di Gomes. Da questo accorgimento in mediana ne è uscito un palleggio più rapido e una maggiore incidenza in fase offensiva di Segre, nettamente più pericoloso e in partita rispetto alle precedenti gare.
BENE IN DIFESA, MALE IN ATTACCO
La nuova interpretazione del 4-3-3 evoluto in 3-5-2 ha mostrato miglioramenti ma anche delle mancanze evidenti che si evidenziano nel cammino ancora zoppicante dei rosanero. L’assetto più coperto, con la linea a cinque in fase di non possesso e una mediana più dinamica, ha portato i rosa a migliorare in maniera evidente le prestazioni difensive con 8 gol subiti nelle nove giornate successive al disastro di Terni.
Rimane ancora carente, invece, l’apporto in fase offensiva. L’unico giocatore in gol con regolarità è bomber Brunori, in netta crescita nelle ultime gare grazie anche all’avvicinamento di Di Mariano a formare una coppia di centravanti quasi puri. Il problema, però, è che le reti scarseggiano: solo sedici finora in campionato, la metà di queste proprio di Brunori e un apporto realizzativo del centrocampo praticamente nullo a certificare una palese difficoltà dei rosa ad andare in gol.
VERSO IL CAGLIARI
Contro il Cagliari dell’ex Liverani il Palermo, salvo sorprese, dovrebbe ripresentarsi proprio con il 3-5-2. Pochi sembrano i dubbi da sciogliere in merito all’undici titolare, con Mateju che dovrebbe tornare in campo dal primo minuto e Damiani che insidia Stulac accanto agli inamovibili Gomes e Segre.
Una compagine rosanero che mostra un gioco sicuramente non bello a vedersi, con tanti aspetti ancora da sistemare ma con grinta, carattere e in formato da battaglia per raggiungere il prima possibile l’obiettivo salvezza.