Palermo, il catalogo delle truffe | La mappa delle zone più colpite - Live Sicilia

Palermo, il catalogo delle truffe | La mappa delle zone più colpite

I finti diamanti, lo specchietto, la falsa beneficenza. Anziani nel mirino nel capoluogo siciliano.

PALERMO – Bussano alla porta, chiamano al telefono, sono pronti ad entrare in azione per strada. Truffatori dietro l’angolo a Palermo, dove a finire nel mirino sono soprattutto gli anziani. Dalla zona della stazione centrale fino alla via Belgio, fioccano i raggiri e le denunce da parte delle vittime. Vecchie e nuove truffe per spillare anche migliaia di euro, a partire dal raggiro dei finti diamanti che nelle ultime settimane è stato segnalato nella zona di corso Calatafimi.

La “mappa” delle truffe nel capoluogo siciliano è molto estesa e comprende anche la via Oreto: parte da qui la caccia ad un’Alfa 147 con a bordo due uomini che tentano di prendere di mira il malcapitato di turno. Sono stati segnalati più volte alle forze dell’ordine dopo aver provato a mettere a segno la truffa dello specchietto, ma sono sempre riusciti a fuggire. Riescono a conquistare la fiducia degli anziani anche i truffatori del “finto incidente”, all’opera nella zona del Politeama. Chi entra in azione raccoglie le informazioni necessarie per non fallire, compresa l’eventuale presenza in casa di altre persone e la quantità di denaro custodita nell’appartamento.

L’ultimo caso, in via Nicolò Garzilli, ma a denunciare il raggiro sono stati anche altri tre anziani che abitano tra le vie Catania, Siracusa e La Farina. Il truffatore si è finto un appartenente alle forze dell’ordine, annunciando alla vittima il coinvolgimento del figlio o del nipote in un incidente stradale: sprovvisto di assicurazione viene trattenuto in caserma. Facendo leva sull’inevitabile stato di agitazione e choc, l’uomo ha presentato la “soluzione” al problema. Ovvero, sborsando dei soldi il figlio sarebbe tornato subito a casa. E chi è finito in trappola ha sborsato fino a 1500 euro.

Ma non finisce qui, perché nel mirino sono finiti anche pensionati e donne sole che abitano dalle parti di via Notarbartolo e via Leonardo da Vinci. Tre gli episodi segnalati negli ultimi mesi che riguardano la cosiddetta “truffa della beneficenza”: un uomo si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali. Ferma la sua vittima per strada chiedendo informazioni: il signore ovviamente non sa niente. A quel punto interviene una terza persona che finge di sapere dove sia il deposito, ma precisa che è stato chiuso. La donazione allora può avvenire solo tramite notaio ma serve un anticipo in denaro che la persona incaricata della beneficenza non ha a disposizione in quel momento. L’anziano fermato per strada viene convinto che può contribuire alla beneficenza ricavando anche una percentuale se fornisce il denaro che serve per il notaio. Viene accompagnato a ritirare una discreta cifra, poi sale sull’auto coi due uomini, ma sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla vittima di andare a comprarla. Appena il truffato scende, naturalmente, i due fuggono. 

Si moltiplicano anche le segnalazioni dei truffatori che si fingono falsi funzionari o falsi agenti di società elettriche o telefoniche. Succede tra le vie dei Nebrodi, Sciuti, Alcide de Gasperi, Empedocle Restivo. Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva, oppure per controllare il contatore del gas o della luce. In realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni mentre sono presenti in casa, cercando di distrarre la vittima.

“E’ bene non fidarsi di chi bussa alla porta del proprio appartamento chiedendo denaro – consiglia la Polizia di Stato -. Liberi professionisti, compagnie telefoniche o società di gas e luce, non riscuotono mai in contanti e a domicilio i pagamenti. Inoltre – precisano – i rappresentanti delle forze dell’ordine non sono incaricati di riscuotere denaro, quindi consigliamo di chiamare il 112 o il 113 di fronte ad ogni eventualità”.


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