Mentre palazzo delle Aquile era assediato dai lavoratori Gesip, i consiglieri comunali di Palermo non hanno potuto riunirsi. Ma a impedire la discussione degli inquilini di sala delle Lapidi, non sono stati i lavoratori della municipalizzata di Palermo, che hanno accolto con i fischi alcuni consiglieri di opposizioni solo alla loro uscita dal Comune. A bloccare i lavori stavolta è stata la burocrazia.
All’ordine del giorno, infatti, era previsto il rendiconto 2011, sul quali i consiglieri non hanno potuto deliberare a causa dell’assenza di alcune carte. “E’ gravissimo che, in un momento in cui la città e i lavoratori attendono risposte certe e concrete, si assista all’impossibilità di svolgere il Consiglio comunale sul rendiconto 2011 perché l’amministrazione non ha predisposto tutti i documenti necessari e il collegio dei revisori richiede ulteriori approfondimenti” hanno denunciato in una nota congiunta, il capogruppo del Partito democratico al comune di Palermo, Teresa Piccione, e i consiglieri del Pd Rosario Filoramo e Carlo Di Pisa. Il rendiconto generale per il 2011 chiude con un avanzo di 5,8 milioni di euro. E “ulteriori ritardi – hanno aggiunto – non sono più ammissibili, è il tempo delle responsabilità a cui nessuno può sottrarsi”. Il consiglio comunale tornerà a riunirsi giorno 11, anche se per domani era stata prevista un’altra seduta con medesimo ordine del giorno.