"Palermo Indignata" al Prefetto: | "Confidiamo nel suo intervento" - Live Sicilia

“Palermo Indignata” al Prefetto: | “Confidiamo nel suo intervento”

L’associazione "Palermo Indignata" chiede un intervento da parte del prefetto di Palermo, Francesca Rita Maria Cannizzo, per arginare gli episodi di violenza notturna nel centro storico.

Violenza e movida
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PALERMO – Episodi notturni di efferata violenza, aggressioni ai danni di passanti e impiegati dei locali, scippi e un giro della prostituzione che si allarga ogni giorno a macchia d’olio. E’ questo lo scenario in cui si trovano costretti a vivere palermitani e turisti, in una città che si mostra sempre meno adeguata a candidarsi a Capitale europea della Cultura, e sempre più a capoluogo della “munnizza”, del degrado e della violenza. “Palermo Indignata”, associazione che svolge svariate attività nell’ambito della legalità, della cultura, dell’educazione civica e della sostenibilità di ambiente e territorio, non ci sta e lancia il suo appello al prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo. Riportiamo la lettera aperta al prefetto, scritta dal presidente Alessandro Bruno a nome dell’associazione Palermo Indignata.

Gentile Dott.ssa Cannizzo, Prefetto di Palermo, Le scrivo a nome della Associazione Palermo Indignata e di un gruppo cospicuo di Palermitani che in questi giorni non si sentono più al sicuro all’interno delle zone della movida del centro storico di Palermo. Molte aggressioni nei confronti di passanti, cittadini e impiegati di locali hanno instaurato una atmosfera cupa, di tensione e di paura.

Attraversiamo un periodo molto difficile, di insicurezza sociale ed economica, Palermo e i Palermitani hanno sete di eventi, di luoghi di aggregazioni sociali, di spazi aperti ad iniziative di carattere culturale, ludico e ricreativo.

Il problema della sicurezza dei cittadini sta man mano montando di giorno in giorno. Le recenti azioni di violenza stanno rendendo parte del centro storico di Palermo, non più una zona da vivere, una zona da rivalutare, bensì una zona da cui stare lontani perché a rischio la sicurezza fisica individuale. Ciò mette a rischio quelle iniziative (commerciali e sociali) che, al contrario, si muovono nella direzione della legalità e dell’aggregazione sociale.

Le scrivo perché confidiamo nel suo intervento deciso e pronto a recuperare, tramite un’azione mirata, la sicurezza di uno dei centri storici più belli d’Europa, ricco di cultura, ricco di storia. Vorremmo che il nostro centro storico continui ad essere un punto di aggregazione sociale per tutti”.


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