PALERMO – Due casi scoperti e tanti altri da ricostruire. I poliziotti della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica hanno sequestrato il cellulare e il computer dell’istruttore finito agli arresti domiciliari.
Una prima analisi ha confermato la presenza di altre immagini con contenuto sessuale. Foto di ragazze nude o in lingerie. Sono minorenni? Anche loro sue allieve come le due quattordicenne con le quali si scambiava materiale pedopornografico?
Gli investigatori scaricheranno la memoria dei dispositivi elettronici per identificare le ragazze e stabilire la loro età nel momento in cui hanno scattato le fotografie. I casi delle quattordicenni sono recenti, ma ci sono immagini risalenti nel tempo.
Il ventisettenne teneva corsi di discipline di gruppo in diverse palestre. Sulla sua identità finora c’è il massimo riserbo. Ci sono degli elementi che potrebbero svelare l’identità delle vittime che va salvaguardata.
L’inchiesta è partita dall’esposto del papà di una ragazza che ha ricevuto le confidenze da un’amica. Le foto non bastavano più all’istruttore che voleva organizzare degli incontri per fare sesso.
L’uomo non si è girato dall’altra parte e ha deciso di denunciare. Altre vittime potrebbero decidere di farlo, ora che se sanno di non essere sole.