PRAGA. Praga sembra il Rigamonti, lo Sparta sembra il Brescia, il Palermo invece è sempre lo stesso Palermo. Male la prima dei rosanero in Europa League sconfitti 3-2 dallo Sparta Praga. Una partita molto simile a quella di domenica scorsa: la stessa dinamica dei gol, lo stesso punteggio, gli stessi errori difensivi che vanificano quello che di buono fa Pastore. Così non va, anche perché perdere fa male, perdere ti sgonfia il morale e perdere ti fa sfumare gli obiettivi. Una gara bella e divertente quel del Generali Arena di Praga. I rosanero sbagliano come sempre l’approccio ed è subito svantaggio. Come domenica scorsa arriva il pareggio, e come domenica scorsa si ha la possibilità di passare in vantaggio. Il gol però non arriva e allora gli avversari prendono coraggio e ti puniscono, è la classica legge del calcio.
Ancora una bocciatura per la difesa: spaesata, ingenua e poco incisiva. L’unica nota positiva si chiama Javier Pastore. El Flaco è il calcio, fa di tutto per segnare, ma becca in pieno la traversa sul parziale di 1-1. finisce male, ma bisogna immediatamente rialzarsi magari riuscendo a non perdere. Cronaca.
Rossi, come preannunciato, cambia qualcosa in formazione: Darmian al posto di Cassani, Glik rileva Munoz, fuori Kasami, dentro Rigoni, in avanti Maccarone ed Hernandez. Al 6’ ci prova Maccarone, affondo in porta, esita troppo davanti al portiere dello Sparta e l’occasione sfuma. Il Palermo ha spazio e gioca bene a centrocampo. Lo Sparta si fa vivo al 15’ con una tiro ampiamente alto di Kadlec. Al 17’ però cambia tutto, assist di Kadlec per la testa di Bony che mette facilmente all’angolino. Inizia nuovamente male la gara per la formazione di Rossi. Al 24’ lancio per Maccarone che stoppa e angola troppo il tiro, nulla da fare. Al 37’ arriva finalmente il gol rosanero, Pastore angola il tiro, respinta di Blazek e sul tap-in Maccarone mette dentro. Risorgono i rosanero che a tratti stavano rischiando l’harakiri. Ripresa. Cantano i tifosi rosanero che non perdono il duello con i dirimpettai dello Sparta. Palermo in campo con la stessa formazione del primo tempo. Al 50’ clamorosa occasione per Hernandez che si invola in area ceca e non riesce da ottima posizione ad angolare la palla del vantaggio. La gara è bella e divertente, ma al Palermo manca un pizzico di decisione. Pastore inizia a tracciare poesie e regala assist mal sfruttati dai compagni. Al 57’ primo cambio per Rossi, esce Migliaccio, dentro Kasami. Il Palermo inizia a giocare, o meglio Pastore guida la squadra, prima sforna un assist che mette da solo Hernandez davanti a Blazek, palla sprecata. Poi arriva la giocata incredibile del Flaco, prende palla al limite, prende la mira e spara una botta sulla traversa, applausi per il “maleducato” del calcio. Al 68’ però quello che non ti aspetti, cross di Sionko e colpo di testa preciso di Kladrubsky che mette dentro.
I rosa sono in balia, e allora arriva anche il terzo gol con Kadlec che in area Palermo fa quello che vuole e batte Sirigu per il 3-1. entra Joao Pedro al posto di Rigoni. La gara è scoppiettante e il Palermo la riapre al minuto 82 con il gol di Hernandez che sulla linea di porta corregge in rete un assist di Balzaretti. L’assedio porta solo ad un’occasione sciupata da Kasami, finisce 3-2 per i cechi.