PALERMO – L’ennesimo arresto di un candidato al Consiglio comunale, questa volta nelle liste di Fratelli d’Italia, scatena le reazioni del mondo politico. Tante le reazioni delle forze avversarie della candidatura di Roberto Lagalla ma anche degli alleati del centrodestra.
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Con una nota Fratelli d’Italia, partito nelle cui fila militava Francesco Lombardo ha annunciato che si costituirà parte civile. “Sul caso Lombardo – si legge – Fratelli d’Italia ha già dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato riservandosi di costituirsi parte civile qualora l’ufficio della Procura eserciti l’azione penale. Chiunque si avvicini a Fratelli d’Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico”.
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“Questi due episodi ci danneggiano ma non faranno cambiare idea ai palermitani”. Così il leader di Forza in Sicilia, Gianfranco Miccichè, parlando a Palermo alla chiusura della campagna elettorale di Roberto Lagalla riferendosi agli arresti per scambio elettorale politico-mafioso dei due candidati al consiglio comunale Pietro Polizzi di Fi e Francesco Lombardo di FdI.
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Fava: “Ha fatto bene Lagalla a non andare al ricordo di Falcone”
“Evidentemente il centrodestra a Palermo pensa che i voti non abbiano odore e che quelli della mafia magari valgano doppio. Ha fatto bene Lagalla a non andare al ricordo di Giovanni Falcone: Palermo non lo merita come sindaco”, è il commento di Claudio Fava.
Barbagallo (Pd): “Lagalla si ritiri”
“E ora Roberto Lagalla fermi la sua folle macchina. Il secondo arresto per 416-ter a Palermo nel giro di 48 ore, l’ultimo giunto a poche ore dal silenzio elettorale prima del voto di domenica, è un fatto di una gravità inaudita senza precedenti nella storia”. Lo dice il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo l’arresto di un candidato al consiglio comunale di Palermo in quota FdI per voto di scambio politico mafioso. “Che il clima elettorale fosse pesante lo abbiamo detto in tempi non sospetti. La questione etica e morale viene continuamente calpestata a fronte della folle corsa al voto da parte del centrodestra. Ora però è il momento – prosegue – di prendere atto della realtà e di fare non uno ma 100 passi indietro. Lagalla chieda scusa ai palermitani, all’intera nazione e si ritiri in buon ordine. Lo faccia per il bene e per l’immagine di Palermo. Anche i leader nazionali e regionali del Centrodestra conclude – mettano un punto a questa corsa disastrosa”.
Catania (Sce): “Era ovvio accadesse”
“Se Lagalla accetta il sostegno elettorale di due condannati per mafia, quali Cuffaro e Dell’Utri, è ovvio che vi siano candidati in Consiglio Comunale della sua coalizione che considerino naturale chiedere i voti ai boss mafiosi. È questo quello che sta avvenendo in questa campagna elettorale: siamo davanti ad uno smottamento morale, un indebolimento degli anticorpi politici contro la mafia”. Lo dice Giusto Catania, assessore al Comune di Palermo e candidato di Sinistra Civica Ecologista “Due arresti in tre giorni per voto di scambio sono il segno di una degenerazione della coalizione che sostiene Lagalla il quale ha, ormai, le ultime ore per dire che non accetta i voti organizzati dai condannati per mafia e dai boss mafiosi”, conclude.
Maggio (Art1): “È record”
“Due candidati della destra al Consiglio comunale arrestati nel giro di quarantotto ore per aver cercato i voti della mafia è un record senza precedenti e ora Roberto Lagalla non ha più scuse”. Lo afferma Mariella Maggio, segretaria provinciale di ArticoloUno a Palermo e candidata al Comune per la lista Sinistra Civica Ecologista. “È inutile che continui a dire – afferma ancora Mariella Maggio – che la sua porta resterà chiusa per i mafiosi. Deve arrendersi all’idea che li ha già in casa, riconosca che non può garantire la difesa della legalità dall’assalto mafioso e si assuma la responsabilità politica di tutto quello che sta accadendo”.
Boccia: “Lagalla non è candidato libero”
“Alla luce di quello che sta succedendo in queste ore a Palermo, con l’arresto di un altro esponente candidato in sostegno di Lagalla, risultano ancora più sconcertanti le dichiarazioni di Tajani e Schifani. È di una gravità inaudita che il capo di un partito come Forza Italia spari a zero contro l’onorabilità di un avversario basandosi su notizie senza fondamento. Ancora più squalificante è il fatto che Tajani provi poi a mistificare, come nei momenti più bui della storia di Palermo, paragonando le gravi responsabilità di chi, sostenitore di Lagalla di Forza Italia, secondo gli inquirenti praticava voto di scambio, con chi invece pagando un prezzo alto sul piano personale prende le distanze dalla propria famiglia, prima servendo le Forze armate e poi mettendosi in gioco candidandosi. La verità è che la destra non riesce a emanciparsi dal proprio passato e Lagalla rappresenta la restaurazione di un centrodestra che non riesce a prender le distanze politiche e culturali dalla regia di Cuffaro e Dell’Utri. Nel silenzio complice e assordante di Lega e Fdi. Questa è la proposta della destra per Palermo, come se in questi trent’anni non fosse cambiato nulla e c’è da tremare nel pensare a quale concezione politica spinga la destra alla conquista del potere politico”. Cosi in una nota Francesco Boccia, responsabile Enti locali nella segreteria nazionale del Pd.
Giuseppe Conte (M5s): “Questo schifo e questa puzza li vogliamo lontani da Istituzioni”
“È notizia di poco fa: un secondo arresto a Palermo, a distanza di due giorni, tra i candidati del centrodestra. Un’altra accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso. Mentre noi del Movimento incontravamo cittadini che non arrivano a fine mese e imprenditori che denunciano la mafia rischiando la vita per cambiare le cose, alcuni candidati di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, si prodigavano a incontrare esponenti mafiosi”. Lo denuncia su Facebook il presidente di M5s, Giuseppe Conte.
“La mafia è una montagna di merda”: le parole di Peppino Impastato – prosegue Conte – le ricordiamo bene. E noi questo schifo e questa puzza li vogliamo lontani, lontanissimi dalle Istituzioni. Dobbiamo rispondere in maniera coesa, senza fare un passo indietro. Senza timori e a viso aperto. Palermo merita di più – aggiunge – , merita rispetto. Stiamo ascoltando analisi del voto che si soffermano a valutare quale forza politica rischi di più in queste amministrative. Io dico che dobbiamo preoccuparci di quanto stiano rischiando i cittadini se non si argina chi nella politica cerca solo un’occasione per perorare clientelismo, malaffare e interessi personali. Il tutto aggravato dal fatto che in tanti vorrebbero mettere le mani sulla montagna di miliardi del Pnrr, non certo per fare gli interessi dei cittadini. Non lo permetteremo. Noi ci siamo: forza Palermo, rialziamoci insieme con Franco Miceli Sindaco!”, conclude.
Cancelleri (M5s): “Coalizione a sostegno Lagalla è opaca”
“Con l’arresto di Francesco Lombardo candidato nelle liste di Lagalla si fa più densa e minacciosa l’ombra della mafia in cerca di profili politici per mettere le mani nella città. Questo nuovo arresto conferma, semmai ce ne fosse stato di bisogno, l’opacità della coalizione che sostiene Lagalla già formata, in parte, da persone che hanno subito gravi condanne”. Lo dice il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri. “Non possiamo permetterci di lasciare la città sotto le grinfie del malaffare e chiamiamo tutti quei cittadini onesti a quella rivoluzione gentile cui ho spesso fatto riferimento nel corso dei miei interventi per alzare forte il grido dell’onestà” aggiunge Cancelleri. “Noi faremo ogni sforzo per evitare che Palermo ricada nella stagione delle collusione del malaffare. Nei prossimi mesi grazie al PNRR arriveranno ingenti somme di denaro che serviranno per rilanciare la nostra Isola”, continua Cancelleri. “Volete veramente consegnare tutto nelle mani di chi nelle proprie liste annovera arresti per scambio politico-mafioso?, domanda il sottosegretario. “Domenica 12 abbiamo la grande opportunità di dare fiducia a cittadini onesti che stanno dimostrando di avere le competenze e l’amore per governare al meglio il capoluogo siciliano”, conclude Cancelleri.
Di Paola (M5s): “Quanto sta succedendo è inaccettabile”
Quanto sta succedendo è inaccettabile. Non si può candidare chiunque pur di fare incetta di voti. I candidati vanno passati ai raggi X prima di metterli in lista, in gioco c’è il destino di Palermo”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Nuccio Di Paola a commento del nuovo arresto di un candidato al consiglio comunale di Palermo a sostegno di Lagalla.
“Un enorme plauso – continua Di Paola – va ai magistrati e agli inquirenti che hanno agito per tempo evitando al Comune guai peggiori. Ora però sorge un dubbio. E se quella venuta fuori fosse solo la punta dell’icerberg? Con che animo i palermitani andranno domenica alle urne? Mai come ora, comunque, l’astensionismo è scelta sbagliatissima. Se si crede fermamente nell’onestà, rettitudine e competenza di qualcuno è il momento di non fargli mancare il proprio sostegno. Prima il voto e poi a vedere la partita del Palermo”.
Aiello (M5s): “A Palermo la situazione è gravissima”
“Ancora un arresto di un candidato alle elezioni comunali di Palermo. Dopo il candidato di Forza Italia è la volta di un candidato di Fratelli d’Italia: la situazione è gravissima. Tutta la politica è sotto attacco delle mafie e i partiti dovrebbero fare massima attenzione e controllo dei propri candidati ma questo non sta succedendo, questa la verità. Quando abbiamo segnalato che certe alleanze e sostegni politico erano pericolosi, questa è la dimostrazione. Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine che stanno svolgendo un lavoro prezioso ma devono essere i cittadini ad essere consapevoli e rigettare questa politica collusa che affossa un’intera città”. Così Davide Aiello, deputato M5S in commissione Antimafia.
Donato: “Gli elettori scelgano persone pulite”
“Un secondo arresto nelle liste del centrodestra è un pessimo segnale che purtroppo conferma appieno i timori di ingerenze mafiose nel voto per il sindaco ed il Consiglio comunale di Palermo” lo afferma la candidata a sindaco della lista Rinascita Palermo, Francesca Donato. “La scelta dei candidati di lista – prosegue Donato – non può trascurare il vaglio accurato del profilo etico e morale della persona. Se questa attenzione viene meno per la foga di accaparrarsi soggetti capaci di portare voti ad ogni costo, il risultato è che si consegna l’amministrazione della città a individui potenzialmente pericolosi”. L’Europarlamentare in corsa per Palazzo delle Aquile lancia poi un appello: “invito gli elettori tutti a ponderare bene il voto non solo nella scelta del sindaco, ma soprattutto della lista, scegliendo fra quelle che hanno selezionato i candidati con cura e fra persone pulite senza ombra di dubbio” conclude.
Ferrandelli: “Non possiamo tornare agli anni bui”
“Noi sappiamo da che parte stare. Noi stiamo dalla parte della legalità, della giustizia. Non ci piace squalificare gli avversari sulla base di incidenti giudiziari, ma abbiamo detto con molta chiarezza che l’iniziativa politica che noi stiamo perseguendo ha una base fondante che è quella dei beni comuni contro Cosa nostra”. Lo ha detto il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli, sostenuto da Azione e + Europa, nel pomeriggio, nel cuore del mercato della Vucciria, a Palermo, in occasione della manifestazione di chiusura della campagna elettorale per le amministrative di domenica prossima. Presenti, tra gli altri, il leader di Azione Carlo Calenda, quello di + Europa Benedetto Della Vedova e i suoi fedelissimi come Cesare Mattaliano, Ugo Forello e Giulia Argiroffi, consiglieri comunale. “L’abbiamo detto ai palermitani, perché oggi, dopo avere festeggiato il trentennale della strage di Capaci – ha proseguito – non possiamo permetterci di ritornare ad anni bui. Si voterà per il sindaco dei prossimi dieci anni di Palermo e questa città deve sapere di potere essere in mani sicure, in buone mani”.
Lo Curto (Udc): “Le infiltrazioni sono ovunque”
“La feccia mafiosa che vuole potere e punta a servirsi della politica è un fenomeno transpartitico, non predilige la destra piuttosto che la sinistra, ma fa affari con chi si mette a disposizione. Occorre la schiena dritta per opporsi a Cosa nostra. Vanno ripudiati e cancellati dalle liste coloro i quali scendono a patto con cosa nostra e grazie a Dio la magistratura e le forze dell’ordine non mollano mai la presa: a volte la politica è colpevolmente distratta. Diceva bene Paolo Borsellino quando sosteneva che mafia e politica solo due poteri che quando non si combattono, si mettono d’accordo. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per avere liste con persone perbene, ma siamo i primi a condannare coloro i quali cercano consenso laddove invece non andrebbe chiesto ma ripudiato denunciando anche le indebite richieste”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo regionale dell’Udc alla Regione Siciliana.
Lomonte: “Questione morale grande quanto un macigno a Palermo”
“Esiste una questione morale grande quanto un macigno a Palermo. Due candidati sostenitori di Lagalla arrestati per voto di scambio politico-mafioso sono un po’ troppi. A questo punto però non basta fare del moralismo e dire ‘loro sono mafiosi noi no’. No! Qua il problema è un altro: 200 anni di colonialismo italiano hanno creato solo quartieri ghetto, dove la delinquenza regna indisturbata. I partiti italiani hanno negato alla Sicilia lo sviluppo che le spetta, tutti. Lo Stato italiano è connivente con questo sistema da sempre e tutti i partiti, e quindi tutti i candidati sindaco (nulla di personale) sono oggettivamente interni a questo sistema che incatena la Sicilia”. Lo ha detto il candidato a sindaco di Palermo Ciro Lomonte. “Tolleranza zero con la mafia, ma anche sviluppo, legalità, opportunità per i nostri giovani. Se non si risolve la storica Questione Siciliana queste brutte cronache non ci lasceranno mai più. – aggiunge – Se la destra italiana porta lo stigma della maggiore concentrazione di questa feccia, la sinistra italiana, in tanti anni di malgoverno della capitale siciliana ha creato quel deserto economico in cui la malapianta della delinquenza alligna indisturbata. Solo la lista dei ribelli che guido è l’unica voce che si distacca nettamente da questo malaffare. I Palermitani hanno un occasione per cambiare”.+
Palazzolo (Pd): “Viminale impedisca inquinamento del voto”
“A Palermo c’è il rischio concreto che il voto venga inquinato e che ancora una volta il risultato democatico possa essere falsato come già accaduto nel 2007 con i brogli certificati da una sentenza di tribunale. Chiedo che il Ministero dell’Interno organizzi un presidio dei seggi tale da rendere impossibile qualunque elemento di condizionamento del voto e che non vengano introdotti nella cabina dispositivi telefonici che consentano di fotografare il voto. Alla luce degli ultimi arresti di candidati che chiedevano il supporto elettorale si boss mafiosi il Viminale deve garantire che si impedisca qualsiasi tentativo di inquinamento del voto. Lo afferma il deputato dem siciliano Erasmo Palazzotto.
Carmelo Miceli (Pd): “Intensificare vigilanza ai seggi”
“Le elezioni amministrative di domenica a Palermo sono un appuntamento fondamentale per il futuro della città, specie dopo la mostruosa sequenza di fatti accaduti in questi giorni e la possibile connivenza tra candidati e cosa nostra. È per questo che faccio appello al ministro dell’interno Luciana Lamorgese affinché intensifichi la vigilanza nei pressi dei seggi e renda effettivo l’obbligo dí far depositare il cellulare degli elettori prima di entrare nell’urna. Bisogna scongiurare che questa elezione sia influenzata da qualunque tipo di irregolarità e fermare quelle pratiche, semplici, con cui la criminalità organizzata controlla il voto”. Lo dice Carmelo Miceli, deputato del Pd e candidato al consiglio comunale.
Provenzano (Pd): “Lagalla si faccia da parte”
“Verso Palermo, per chiudere una durissima campagna elettorale. Oggi un altro arresto tra le fila della destra, l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Fanno la solita retorica delle mele marce. Ma serviva una chiara scelta di campo, la presa di distanza da certi personaggi. Non sono arrivate”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario nazionale del Pd, Peppe Provenzano. “Stamattina un vergognoso tentativo di Tajani di intorbidare le acque e ‘mascariare’ – ha aggiunto -. Lagalla annuncia dimissioni se i suoi partiti non faranno pulizia. Doveva pensarci prima. Ora è tardi. Ha il dovere di proteggere non se stesso, ma Palermo. Si faccia da parte”.