Rischio stangata anche per padri, mogli e figli di gente uccisa

Palermo, mafia: 28 richieste di condanna a Porta Nuova NOMI

Rischio stangata anche per padri, mogli e figli di gente uccisa

PALERMO – Sotto processo ci sono boss e picciotti. E ci sono padri, madri e figli di gente ammazzata. Rischiano pene pesanti al processo nato dal blitz dei carabinieri “Vento” dell’estate scorsa. A cominciare da Tommaso e Calogero Lo Presti che si sono passati il testimone del potere a Porta Nuova.

I parenti dei morti

Un mandamento, quello che ingloba la parte vecchia della città, dove le faccende si risolvono ancora con il piombo. Emanuele Burgio è stato ucciso alla Vucciria e si muoveva nel sottobosco della droga. Giuseppe Incontrera è stato freddato alla Zisa ed era un boss in ascesa. Il primo è figlio di Filippo Burgio, un tempo uomo di fiducia del giovane boss Gianni Nicchi. Ora è detenuto. Sta per finire di scontare la sua condanna, ma rischia di vedere allungarsi di parecchio la sua parentesi carceraria. Il secondo, Incontrera, avrebbe dovuto fare parte dell’elenco degli arresti del blitz dell’anno scorso. Lo uccisero un mese prima. Sotto accusa oggi ci sono la moglie Maria Carmelina Massa e il figlio Salvatore.

Prima che Emanuele Burgio venisse assassinato a colpi di pistola qualcun altro ha rischiato di morire per mano di coloro che sono sotto processo per l’omicidio. Nel mirino erano finiti Salvatore Incontrera e Nicolò Di Michele, rimasero vivi per miracolo nonostante la caccia all’uomo a Borgo Vecchio.

Gli imputati e le richieste di pena

Ecco l’elenco degli imputati e le richieste di pena avanzate dalla Procura di Palermo, già scontate di un terzo per la scelta del rito abbreviato: Tommaso Lo Presti 20 anni, Calogero Lo Presti 18 anni, Giuseppe Giunta 20 anni, Domenico Lo Iacono 14 anni, Salvatore Di Giovanni 14 anni, Antonino Ventimiglia 14 anni e 8 mesi, Roberto Verdone 14 anni e 8 mesi, Nicolò Di Michele 18 anni, Giuseppe D’Angelo 16 anni e 8 mesi, Massimiliano D’Alba 11 anni e 4 mesi, Salvatore Incontrera 20 anni, Antonino Fardella 10 anni, Antonino Stassi 16 anni e 8 mesi, Giorgio Stassi 12 anni, Andrea Damiano 14 anni e 8 mesi, Gioacchino Pispicia 12 anni, Gaetano Verdone 10 anni, Francesco Verdone 12 anni, Marco Verdone 12 anni, Maria Carmelina Massa 12 anni, Antonino Bologna 8 anni, Gioacchino Fardella 7 anni e 6 mesi, Leonardo Marino 15 anni e 4 mesi, Filippo Burgio 12 anni, Vito Lo Giudice 6 anni e 8 mesi, Francesco Taormina 3 anni, Francesco Cerniglia 3 anni e 4 mesi, Antonino Padula 6 anni.

La parola passa alle difese. Il verdetto molto probabilmente slitterà a dopo l’estate.


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