Palermo, "mare inquinato dai fanghi, processate i vertici Amap"

Palermo, “mare inquinato dai fanghi, processate i vertici Amap”

Danneggiati anche altri comuni della provincia

PALERMO – La Procura di Palermo chiede di processare sei persone e la società Amap per l’incuria che avrebbe provocato un grosso danno ambientale a Palermo e provincia. Nel mare sarebebro stati sversati i fanghi di depurazione.

Gli imputati

Il giudice per l’udienza preliminare Annalisa Tesoriere ha fissato l’udienza. Sono imputati Maria Concetta Prestigiacomo (ex presidente Amap ed ex assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), i dipendenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo, Dorotea Vitale, Giuseppe Ragonese e l’Amap spa che gestisce il servizio idrico a Palermo e quello di depurazione in altri comuni della Provincia.

I ruoli

L’inchiesta è stata coordinata dai pubblici ministeri Andrea Fusco e Bruno Brucoli. Prestigiacomo è rimasta in carica da agosto 2018 a marzo 2019, Di Martino ha preso il suo posto ed è attualmente alla guida della siocietà. Siragusa è responsabile del servizio ambiente e depurazioni, Vitale dell’Unità impianti di depurazione aria occidentale e Melazzo dell’area orientale. Ragonese è direttore generale dell’azienda.

Le ipotesi di reato

Secondo la ricostruzione dei carabinieri forestali e della stazione di Balestrate, i “fanghi di depurazione e altre sostanze inquinanti” sarebbero stati trattati abusivamente nel depuratore di Acqua dei Corsari, a Palermo, e in quelli di Balestrate, Carini, Trappeto e Partinico. Parti offese sono tutte le amministrazioni comunali e il Codacons.

I fanghi sarebbero stati poi immessi nel mare di Balestrate (nel tratto prospiciente il depuratore), nelle acque del Mar Tirreno, nel torrente Ciachea e nel fiume Nocella. I delitti colposi contro la salute pubblica, che prevedono pene pesanti, sono contestati con l’aggravante di avere prodotto l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del Golfo di Castellammare.

Prestigiacomo, Di Martino e Ragonese sono accusati anche di frode nella convenzione con il Consorzio idrico Ato di Palermo: avrebbe risparmiato oltre un milione di euro sui costi dello smaltimento dei fanghi e sulla manutenzione.

Livesicilia aveva ricostruito la vicenda nel giugno 2021. La Procura aveva chiesto il commissariamento dell’Amap, ma il giudice decise di limitare il provvedimento al solo settore della depurazione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI