PALERMO – Il fatto non sussiste. È un’assoluzione piena quella ottenuta dall’ex si vicesindaco di Palermo Emilio Arcuri e dal dirigente Fernanda Ferreri del servizio Sport e gestione degli impianti del Comune di Palermo. Davanti al Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia non hanno retto le imputazioni di abuso di ufficio e falso.
A sfociare nel processo fu l’organizzazione dei concerti di Mika e dei Negramaro allo Stadio delle Palme nell’estate 2016. Furono i “Comitati civici”, “Vivo civile” e il consigliere comunale Filippo Occhipinti a presentare un esposto in Procura.
Secondo i pm, lo stadio non poteva ospitare eventi diversi da quelli sportivi. Di avviso opposto la dirigente cui spettava la firma della deroga al regolamento comunale. Si cercò di spostare i concerti al velodromo che però allora non era agibile. Arcuri infine diede il via libera allo sforamento dei limiti di emissioni sonore.
I legali delle difese, gli avvocati Fabio Lanfranca e Sergio Visconti, nel corso delle loro arringhe hanno ricostruito l’iter dell’autorizzazione, rimarcando la correttezza dell’operato dei due imputati.
“L’assoluzione di oggi conferma, ancora una volta, quanto il mio operato di amministratore pubblico sia stato sempre unicamente rivolto all’interesse dei cittadini di Palermo – spiega Arcuri – non altrettanto forse si può dire di quelli che da questo processo si aspettavano e auspicavano un esito diverso e che hanno cercato di ostacolare in tutti i modi lo svolgimento degli spettacoli”.
“Due concerti rivolti prevalentemente, ma non solo, ai ragazzi venuti a Palermo da tutta la Sicilia – aggiunge l’ex braccio destro di Leoluca Orlando – in un tempo in cui si erano rarefatti i grandi eventi e le l’occasione di incontro. I concerti di Mika e dei Negramaro si sono tenuti in un clima gioioso allo Stadio delle Palme senza alcun danno per la struttura, in uno spazio che poteva tranquillamente accoglierli nel pieno rispetto della normativa vigente”.
In una città che non è in regime di monarchia, un eventuale sindaco sarebbe già stato cacciato, ma a Palermo anche solo il pensarlo è lesa maestà.
Città da terzo mondo. Tutti i lavori qui quando iniziano non finiscono mai. Doppi turni mai, sabato riposo domenica non se ne parla.
Ditemi di una opera pubblica veloce . Oramai è un disastro totale. Non gliene frega a nessuno. Che tristezza
dilettanti
Non sono commenti di cittadini prevenuti nei confronti del sindaco, ma sono i fatti evidenti di tutti i giorni che depongono contro questo modo di amministrare. Tutto si improvvisa senza programmare, vigilare, controllare e sanzionare.
Con tutte le “palle” che si devono girare per i permessi… ancora ne deve passare di tempo… e denaro…
Il Sindaco Orlando ormai è il padrone assoluto di Palermo,lui decide per tutti cosa fare,quando fare,ma purtroppo non lo sa fare. Bisognerebbe cacciare a p. lui e tutta la sua accozzaglia di assessori e pseudo consulenti vari,capaci solo di amministrare Paperopoli.
È il passante ferroviario quando sarà finito ? È il treno per l’aeroporto dove si è perso ?
Non è che forse qualcuno ci guadagna da questi ritardi ? Il sospetto mi sembra che sia legittimo.
Negligenti, superficiali …
Sindaco…..se ci sei batti un colpooooo
Il comune è parte lesa, non può far nulla essendo i lavori svolti dalle aziende dello stato!
È assurdo ma l’unica cosa che il sindaco in questi casi potrebbe fare e non dare l’autorizzazione a cominciare
La massa dei Palermitani non ci fa caso,sono rassegnati,indifferenti, sono abituati alla mala gestione.
Le dimissioni depositate dal notaio… ma andate a casa!
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