PALERMO – È una bruttissima storia. Il contenuto di alcuni messaggi è inequivocabile. Bisognerà capire se si è passati, come sembra, dalle parole ai fatti. Se si possa o meno credere che si sia trattato di un rapporto consensuale; se ci sia stato del sentimento nella relazione morbosa fra un uomo di oltre sessant’anni e un quarantaseienne con problemi psichici. La sua maturità è solo anagrafica, si comporta e ragiona come un fanciullo.
Soffre, infatti, di una “insufficienza mentale con chiusura relazionale e immaturità affettiva, e turbe del comportamento”. Gli è stata riconosciuta una invalidità al 100 per cento e un parente, alla morte dei genitori, è stato nominato dal Tribunale suo amministratore di sostegno.
La vicenda è stata ricostruita alcuni mesi fa in una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, ma per competenza il fascicolo deve essere trasferito ai pm di Termini Imerese. I fatti sono avvenuti in un paesino della provincia.
Lo scorso dicembre il parente controlla il telefono. Deve scaricare la certificazione della vaccinazione anti Covid. Si accorge che in memoria c’è una chat con un uomo. È un militare in pensione e amico di famiglia.
Nei messaggi si leggono frasi come: “… ieri ti avrei fatto godere da paura…”; “… la prossima volta che vieni ti porto in un posto isolato e lo facciamo lì nudi…”; “… lo so che hai voglia di godere…”. E tanto altro ancora che evitiamo di pubblicare.
Il parente cade nello sconforto. Attiva immediatamente una rete di protezione. Negli anni è riuscito a renderlo autonomo in alcune faccende quotidiane. Ad esempio il quarantaseienne raggiunge da solo il paese, partendo in pullman da Palermo. Lì hanno una casa e alcuni parenti. Da quando ha scoperto della strana relazione ha deciso di evitare le trasferte.
L’uomo sta male. Ha perso molti chili. Ci ha messo del tempo prima di capire che stava vivendo un rapporto malato. All’inizio ha sofferto per il distacco. Viene seguito da uno psichiatra dell’Asp di Palermo e da alcuni medici privati. I pubblici ministeri hanno già raccolto in due occasioni il suo drammatico racconto.
Il parente chiede un intervento immediato degli investigatori. Ipotizza che altre persone possano avere subito le attenzioni dell’ex militare, di cui condanna senza appello il comportamento. Non poteva non conoscere la condizioni psichiche dell’uomo e in ogni caso è impossibile che non se ne sia accorto. Non vede né umanità, né sentimento in ciò che accaduto. Solo violenza da parte di chi avrebbe approfittato del ritardo psichico di un soggetto troppo debole per capire che si stava superando il limite.