Palermo, Comune perde 9 funzionari: allarme dei dirigenti

Palermo, nove funzionari in meno ai Tributi del Comune: è allarme

Varchi: “Saranno prontamente sostituiti”

PALERMO – Nove funzionari si trasferiscono all’Asp e il settore Tributi del comune di Palermo va in crisi, con i dirigenti ridotti a “generali senza truppa e con armi spuntate per fare la guerra”. E’ una vera e propria tegola quella che è caduta sulla testa di uno dei rami più importanti della macchina di Palazzo delle Aquile, ossia quello che si occupa della riscossione delle tasse e del recupero dei soldi: un settore nevralgico per tenere in piedi il piano di riequilibrio e l’accordo con lo Stato che però, dopo sei mesi, deve fare a meno di ben nove funzionari.

Il Comune ricomincia da capo

Si tratta di personale entrato in servizio a metà aprile (attinto da una graduatoria dell’Asp) con l’obiettivo di incrementare la lotta all’evasione: sarebbe dovuto rimanere per tutto il 2023, con la possibilità di una proroga triennale. Nel frattempo, però, è arrivata la chiamata a tempo indeterminato proprio dall’Asp e i funzionari, ovviamente, hanno preferito il certo all’incerto. Il risultato è che i burocrati, già formati ed entrati a pieno regime nell’organizzazione degli uffici, hanno dato le dimissioni e adesso il Comune deve ricominciare da capo.

L’allarme dei dirigenti

I nove saranno sostituiti grazie a uno scorrimento della graduatoria ma il cambio richiederà del tempo, con gli uffici che intanto andranno in sofferenza. A metterlo nero su bianco ci hanno pensato il capoarea Maria Mandalà e i due nuovi dirigenti a tempo, Marilena Sireci e Fabrizio La Malfa, che hanno scritto una nota durissima al direttore generale, al dirigente del Personale, all’assessore Dario Falzone e per conoscenza al sindaco Roberto Lagalla, alla vice Carolina Varchi e al segretario generale. “E’ evidente che la loro fuoriuscita da un’area strategica per il piano di riequilibrio lascia vuoti ampi ambiti di competenza che, con la normale dotazione organica dell’ufficio, erano e rimarranno scoperti fino alle nuove assunzioni”.

“Le attività non riprenderanno subito”

E dire che i risultati stavano iniziando ad arrivare, anche se in appena sei mesi: “Basti pensare alle 328 pratiche di definizione agevolata – si legge nella missiva – a tutte le costituzioni in giudizio dell’ente che sono state garantite nella loro interezza senza eccezione, come per l’istruttoria nei termini previsti dei ricorsi, alla gestione di procedimenti particolarmente complessi relativi a Imu e Tari e infine alle insinuazioni al passivo fallimentare, in assenza delle quali si produrrebbe un danno erariale certo”. Di contro le nuove assunzioni “non consentiranno una immediata ripartenza dell’attività, considerato che necessiterà un periodo di formazione”.

Al punto di partenza

Il problema, continuano i dirigenti, è che i Tributi torneranno “al grave dissesto funzionale di partenza con tutte le conseguenze che ne deriveranno in termini di ritardi amministrativi e possibili disservizi all’utenza”. Perché neanche l’arrivo dei due nuovi dirigenti potrà compensare la partenza di nove funzionari: “Saranno generali senza truppa con armi spuntate per fare la guerra”. Con tanto di velata “stoccata” nei confronti del resto dell’amministrazione: “Non verranno pertanto tollerate altre inopportune segnalazioni (sui disservizi, ndr), quando è a conoscenza del mondo che ciò dipende dalla atavica insufficienza di risorse umane di cui, certamente, non possono essere considerati responsabili gli scriventi”. Gli uffici, ridotti all’osso, dovranno scegliere le pratiche a cui dare priorità in base ai potenziali “danni erariali”, tralasciando il resto, con capoarea e dirigenti costretti a svolgere mansioni inferiori pur di tappare le falle.

Varchi: “Soluzioni struttuali”

“I funzionari arrivati all’ufficio Tributi a seguito della rinegoziazione dell’accordo con lo Stato da parte dell’amministrazione Lagalla hanno lavorato in questi mesi con grande passione e abnegazione, dimostrando come l’innesto di nuove risorse, motivate e qualificate, ha significativamente contribuito all’aumento dei livelli di riscossione che è il principale obiettivo dell’area delle entrate – commenta la Varchi -. Naturalmente le risorse saranno prontamente sostituite, avendo l’Asp effettuato uno scorrimento della graduatoria, sia pur con la consapevolezza che chi prenderà il loro posto dovrà effettuare un periodo di formazione e ciò inevitabilmente rallenterà i risultati sin qui ottenuti. Siamo consapevoli delle difficoltà ma anche determinati a superarle con soluzioni strutturali”.


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