PALERMO – Scuola materna, polo multiculturale mai avviato e teatro di un’occupazione abusiva: sono le tre ‘vite’ della struttura ai civici 1 e 3 di via Alfredo e Antonio Di Dio, nella zona di via Sampolo. Dal 13 settembre un gruppo anarchico vive al suo interno, con sorpresa e preoccupazione dei residenti, mentre la rappresentanza dell’VIII Circoscrizione attende soluzioni dal Comune.
L’edificio ottocentesco che ospitava la scuola materna comunale Principe Umberto è un ex asilo rurale, e un bene di rilevanza storica e artistica; dismesso come scuola una decina di anni fa, più recentemente è stato anche inserito dal Comune nella lista dei monumenti di ‘Palermo apre le porte’ (iniziativa con l’obiettivo di unire le attività scolastiche e quelle culturali). Nel 2017 i locali sono stati ristrutturati e inaugurati, con l’idea di essere impiegati come ‘Tempio dei culti e delle culture’, un polo multiculturale dove pregare in armonia. Che però non è mai stato effettivamente aperto.
Dopo due anni in sordina, il 13 settembre la struttura è stata occupata dal gruppo anarco-femminista ‘Fimmini di Sakalash’. “Chiuso l’asilo di quartiere è stato negato il servizio pubblico a favore di una economia capitalista – scrivono gli occupanti in una nota – che costringe così a ricorrere a costose strutture private o comunque troppo distanti. Il conseguente malessere sociale si è riversato sul nuovo centro multiculturale di preghiera – continuano –, catalizzando il disagio sui nuovi beneficiari che venivano identificati come nemici e colpevoli. Prendeva piede una guerra tra gli ultimi”, prosegue il gruppo, che punta il dito contro “chi non ha nessun interesse a restituire spazi di aggregazione alla città”. L’intenzione degli anarchici è di creare uno spazio autogestito, il ‘Kaos’, sede di una scuola e di varie attività sociali.
L’evento ha subito attirato l’attenzione del quartiere. “Sono stato riempito di segnalazioni – racconta Marco Frasca Polara, presidente dell’VIII Circoscrizione del Comune di Palermo –. Nonostante l’assoluta non violenza degli occupanti, i cittadini sono storditi, perplessi, alcuni preoccupati. Mi è stato segnalato che a poco a poco il gruppo sta portando dei mobili dentro l’edificio, quindi il problema della permanenza abusiva si fa sempre più concreto”.
Lunedì Frasca Polara ha incontrato gli assessori alle Culture e alla Partecipazione, Adham Darawsha, alla Scuola, Giovanna Marano, alla Cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, e al Patrimonio, Roberto D’Agostino. “Ho chiesto di convocare con urgenza questa riunione per fare chiarezza sulla destinazione dell’immobile – dice –. Da quando è occupato, ho registrato silenzi e imbarazzo da parte del Comune. Come circoscrizione abbiamo ribadito la necessità di restituirlo al quartiere con il coinvolgimento delle associazioni, della circoscrizione stessa e dell’assessorato alla Partecipazione. I lavori di ristrutturazione sono terminati più di due anni fa, ma in tutto questo tempo la struttura è rimasta chiusa. Speriamo sia la volta buona”.
“Aspettiamo che la Consulta delle culture dia indicazione di come utilizzarlo – aveva detto a maggio il sindaco, Leoluca Orlando, al magazine dell’iniziativa Le vie dei tesori –. L’immobile è pronto, siamo, dunque, in attesa che venga fatta una proposta di utilizzo”. “È chiaro che ancora siamo in una fase embrionale – commenta Frasca Polara – in cui molte decisioni spettano anche a chi ha in gestione l’immobile, quindi al dirigente di settore. Ma qual è il settore? Chi deve scrivere a questi occupanti? E ovviamente è fondamentale il ‘dopo’: per dare un futuro a questa struttura bisognerà dire chiaramente a quale assessorato verrà assegnata”.
La strada scelta da circoscrizione e Comune, quindi, è quella del dialogo e dell’apertura a iniziative utili alla cittadinanza. Nel frattempo, alcune immagini scattate dalle abitazioni circostanti documentano diversi movimenti all’interno della struttura: trasporto di mobili all’interno, presenza di alcuni materassi, sistemazione e rimozione di calcinacci che potrebbero indicare lavori di muratura in atto. Segnali che, uniti al fatto che le utenze sono ancora attive, alimentano la preoccupazione dei residenti che l’occupazione in segno di protesta possa invece trasformarsi in permanenza.
L’VIII Circoscrizione non è nuova a episodi del genere: “nel 2012 un ufficio comunale a piazza della Pace fu occupato dal centro sociale ‘Anomalia’ – spiega il presidente –, che ormai offre servizi alla comunità, come la palestra e o l’ambulatorio, e di fatto realizza attività sociali. È occupato anche un padiglione della Fiera del Mediterraneo, oggi Teatro Mediterraneo occupato, e poi ancora a piazza della Pace gli immobili ex sede della Reset, occupati da famiglie di senzatetto dopo il trasferimento della partecipata comunale in via Ugo La Malfa”.
Frasca Polara ricorda anche un precedente che coinvolse lo stesso gruppo anarchico: a novembre 2018 occuparono un ufficio comunale in via Libertà, accanto al Giardino inglese. “Le storie sono simili: l’ufficio era stato ristrutturato, ma non riapriva – racconta –. Gli occupanti se ne andarono spontaneamente dopo le rassicurazioni dell’assessore alla Cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, che li convinse che la struttura sarebbe stata prontamente riaperta per usi in ambito sociale. Si spera che anche questa occupazione possa cessare in maniera pacifica e positiva”.